Truffa della cooperativa Primavera, Marelli a giudizio

E' iniziato oggi il processo all'ex-presidente del consiglio di amministrazione della società. Secondo l'accusa era al corrente della truffa per la quale è stato già condannato Quintino Magarò a tre anni

Il processo all’ex-presidente del consiglio di amministrazione della Cooperativa Primavera Claudio Marelli (foto a sin.) ha preso il via questa mattina nell’aula Falcone e Borsellino del tribunale di Busto Arsizio. In aula sono sfilati i primi testi dell’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Cristina Ria, i quali hanno raccontato come si svolgeva la truffa ai danni degli istituti previdenziali e dei lavoratori della cooperativa. I primi a testimoniare, infatti, sono stati i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro che hanno visionato 9 mila cedolini paga riscontrando le irregolarità. Per la truffa è stato già condannato con rito abbreviato Quintino Magarò a 3 anni, considerato il dominus della truffa. 

Gli ispettori del N.i.l. hanno raccontato ai giudici le irregolarità riscontrate e il sistema che permetteva di far sparire piccole cifre dalle buste paga dei lavoratori. Il meccanismo era semplice: i cedolini venivano modificati in modo che alcune ore di lavoro effettuate venissero trasformate in permessi non retribuiti e poi, per non insospettire i lavoratori, i cedolini venivano coretti a penna cambiando alcune voci. Il risultato: da ogni busta paga sparivano cifre piuttosto piccole ma che, moltiplicate per le centinaia di dipendenti ogni mese, sono diventati ammanchi di 500 mila euro di Inps e 500 mila di Inail oltre ad una cifra che si aggirerebbe attorno al milione di euro sottratti dal netto della busta paga.

La difesa di Marelli non ha posto molte domande agli operanti in quanto la linea difensiva non contesta se, nello specifico, la truffa è avvenuta oppure no ma la responsabilità dell’ex-presidente del cda il quale, secondo i difensori, non era al corrente di quanto facevano le impiegate (che hanno già patteggiato, ndr) su ordine, da quanto emerso dalle indagini, dello stesso Magarò. Nella prossima udienza toccherà a loro testimoniare e proprio loro potrebbero confermare se Marelli ne fosse a conoscenza oppure no.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Maggio 2013
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