Cartoline dalla “città fantasma”

Il futuro delle "aree delocalizzate" nell'autunno scorso era al centro di un furioso dibattito. Cosa diventeranno in futuro? Non ci sono certezze, intanto i Comuni vanno avanti con i Piani di Governo del Territorio

Le aree "delocalizzate" sono quelle zone intorno all’aeroporto di Malpensa che – con la crescita del traffico a inizio anni Duemila – sono state dichiarate inadatte alla residenza, a causa degli alti livelli di rumore nell’arco del giorno. Centinaia di famiglie hanno accettato di cambiare abitazione (quindi "delocalizzate"), lasciando le case dove vivevano e facendosi indennizzare per la perdita del valore economico. L’operazione è stata al centro di grandi polemiche, allora e anche in tempi recenti: da anni le aree delocalizzate dei Comuni di Lonate Pozzolo, Ferno e Somma Lombardo sono abbandonate al degrado più totale. Un paesaggio spettrale, spesso a due passi da quartieri residenziali o sede di servizi (Case Nuove), che invece sono vivissimi: il contrasto è ricordato anche dalle foto inviate dal lettore Marco Fedeli, scattate domenica 16 giugno.

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Le case delocalizzate intorno a Malpensa 4 di 28

Guarda il video del 2012: "La città fantasma intorno a Malpensa"

Lo scorso anno il destino delle aree è stato al centro di un nuovo scontro per la decisione dei tre Comuni interessati di firmare un protocollo d’intesa con Regione Lombardia (proprietaria delle case e dei terreni, dopo la "delocalizzazione") e con la Sea per la bonifica e riqualificazione urbanistica, per dare nuove funzioni alle aree. I finanziamenti da Sea saranno però disponibili solo dopo l’eventuale approvazione del MasterPlan Malpensa, l’accordo che comprende anche la terza pista (di qui le accuse alle amministrazioni comunali da parte di opposizioni e comitati). L’accordo fu firmato in extremis nell’autunno scorso, pochi giorni prima del "tutti a casa" di Regione Lombardia, travolta dagli scandali. Nel frattempo, i Comuni della zona in questi anni hanno continuato a crescere e programmare nuove aree d’insediamento, in presenza di questa grande incognita: di settimana scorsa è l’approvazione del nuovo Pgt di Lonate Pozzolo, questa settimana è prevista l’approvazione del Pgt di Busto Arsizio.

L’altro versante "caldo" è quello della sicurezza, con le case occupate abusivamente: il nostro lettore ci ha segnalato anche l’esistenza di alcuni contatori sotto tensione (anche se è da notare che le attività produttive, non residenziali, possono ancora utilizzare gli immobili). I segni delle effrazioni nelle case sono spesso ben visibili, come documentano ancora le foto.

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Pubblicato il 17 Giugno 2013
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