Il bigliettino è nascosto in un tweet

Dall'orologio con gli appunti all'app per smartphone che contiene le soluzioni delle prove in tempo reale: le ultime frontiere degli "aiutini" alla Maturità

Dai vecchi bigliettini alle nuovissime app: sono i giorni degli esami di maturità e i trucchi dei "copioni" non solo si moltiplicano, si evolvono anche: secondo un sondaggio condotto da Studenti.it in collaborazione con Swg, il 40% dei maturandi utilizzerà strumenti tecnologici per “aiutarsi” durante le prove d’esame, specialmente per quanto riguarda la preparazione della tesina. Il 34% degli studenti interpellati nel sondaggio ha addirittura affermato di aver scaricato da internet la propria tesina di maturità.

Ma come si copia ai tempi di Twitter? I più tecnologici, tra chi ha "confessato", parlano dell’orologio bigliettino, un orologio digitale con 2 Gb di memoria che può contenere gli appunti e dotato di un “tasto emergenza” per sfuggire al controllo dei professori, ma anche di “MaturApp”, un’applicazione per smartphone (completamente gratuita) che fornisce le soluzioni delle prove in tempo reale.
Naturalmente docenti e presidi non hanno intenzione di restare a guardare: l’Anp (Associazione Nazionale Presidi) ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di prendere in considerazione la possibilità di utilizzare apparecchiature elettroniche in grado di rilevare la presenza di cellulari accesi. Possibilità che tuttavia non potrà essere realizzata a causa degli elevati costi di questi strumenti che richiederebbero alle casse dello Stato circa due milioni di euro.

«Acquistare strumenti del genere sarebbe sicuramente un gesto eccessivo – commenta la professoressa Ornella Pili, docente dell’Isis Facchinetti -. Ma vogliamo anche ricordare agli studenti che si credono più furbi, che i professori capiscono subito se un ragazzo copia: traspare da come si comporta. I controlli saranno comunque il più possibile serrati, anche se non possono essere infallibili».
«È impossibile – aggiunge Margherita Pruneri, dell’Ufficio scolastico provinciale arginare completamente l’uso della tecnologia durante l’Esame di Stato, tuttavia gli studenti sanno che i docenti conoscono la rete e riescono a capire quando una tesina o una risposta ad una domanda viene copiata da internet».
Copiare dunque è un’ardua impresa, una vera e propria arte. Ma come in tutte le imprese troppo ardue si accompagna a enormi rischi: sta quindi agli studenti decidere se correrli, lasciando acceso lo smartphone oppure affidarsi solamente alle proprie conoscenze.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Giugno 2013
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