‘Ndrangheta, preso il boss di Cornaredo

Si chiama Giuseppe Mangeruca ed è a capo di una potente famiglia di Cirò Marina. L'arresto dopo la denuncia dell'ennesimo imprenditore ridotto sul lastrico al quale il boss aveva sottratto l'azienda e 80 mila euro

Giuseppe Mangeruca (foto a sinistra) è la prova che la’ndrangheta, anche se duramente colpita al nord-Italia con le condanne del processo Infinito, non molla e si riorganizza sul territorio. Anche questa volta la denuncia dell’imprenditore di turno, strozzato e ridotto al lastrico, arriva quando ormai non c’è più nulla da spolpare. Questa mattina, mercoledì, gli uomini del commissariato di Rho-Pero hanno tratto in arresto, a Cornaredo, Giuseppe Mageruca, 53enne nato ad Africo, in esecuzione di una ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Luigi Varanelli su richiesta del sostituto procuratore Mario Venditti (foto sotto) per il reato di estorsione aggravata e continuata. Il Mangeruca è nipote del noto boss di ‘ndrangheta Costantino Mangeruca, recentemente deceduto e per lungo tempo capo indiscusso della famiglia di spicco della criminalità organizzata calabrese, facente parte della  cosca ndranghetista di Cirò Marina (KR) e operante in provincia di Milano. A questa famiglia che da molti anni si è stabilita e fa affari a Cornaredo, erano stati recentemente confiscati decine di immobili siti sia in Calabria che nella zona di Cornaredo.

Alla morte del boss Costantino è stato Giuseppe, elemento più autorevole della famiglia, ad aver preso nella mani la gestione di tutte le attività del clan che funge da anello di collegamento tra il sodalizio criminale di Cirò e le cosche mafiose del reggino. Dalle indagini svolte dal Commissariato di P.S. è emerso in modo inequivocabile che il boss, avvalendosi della forza criminale dell’associazione mafiosa cui appertiene la sua famiglia, ha sottratto, attraverso continue intimidazioni ad un imprenditore di Cornaredo, la sua attività commerciale impossessandosi di macchinari ed altro e facendosi consegnare, sempre allo stesso modo, continue somme di di denaro, in tutto circa 80 mila euro.  Le indagini sono inziate nel 2011 e sono durate oltre 8 mesi. L’imprenditore si è rivolto alla magistratura quando ormai aveva già consegnato tutto al boss ed era ormai sul lastrico. Gli inquirenti lo hanno sostenuto,hanno raccolto la sua denuncia ed un po’ alla volta hanno raccolto prove inconfutabili per le quali il Mangeruca è stato arrestato. La cosca è una delle più importanti famiglie di ‘ndangheta operanti nel milanese dove sono presenti sin dagli anni 70. La famiglia è stata oggetto di numerose indagini riguardanti reati di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2013
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