Torna in carcere la ragazza delle rapine
La giovane, 25 anni, era affiliata alla banda dei supermercati, bloccata dalla squadra mobile nel 2008, deve scontare ancora 2 anni e mezzo
C’è un nuovo arresto nell’ambito di un’indagine che portò in carcere 7 persone per rapina a supermercati e negozi, nel 2008. Si tratta di una ragazza che all’epoca aveva solo 20 anni e che è accusata dai aver custodito le armi della banda: si chiama Barbara Pasculli, oggi ha 25 anni ed è di Varese. Le accuse sono molto gravi: rapina, porto ingiustificato di armi da sparo, e furto aggravato.
L’arresto è stato eseguito ieri dalla squadra mobile e l’ordine arriva dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano – Sostituto Procuratore Antonio Lamanna, dovendo la stessa scontare la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione (la donna infatti era già stata arrestata in flagranza il 12 aprile del 2008).
L’aggiunta di pena, diciamo così, riporta in cronaca una storia che aveva avuto una certa eco all’epoca. Pasculli era stata complice di una “batteria” di rapinatori italo albanesi, Ettore Fusco, classe 1977, HASKAJ Virjon classe 1987, XIFA Elidon classe 1978, PAZA Armir classe 1975, Carmela Pietrapertosa classe 1976, che a partire dal mese di febbraio 2008 avevano messo a segno qualcosa come undici rapine che avevano come principale obiettivo quello di acquistare cocaina fornita anche dal fratello di uno dei rapinatori, HASKAJ Leonard classe 1985.
I rapinatori agivano sempre in tre o quattro, con il volto coperto da passamontagna e con addosso abiti e accessori di foggia paramilitare. In più occasioni, subito dopo aver fatto irruzione, in ristoranti, supermercati o distributori di carburante delle province di Varese e Como, hanno sparato un colpo di pistola o fucile tanto per fare capire che non scherzavano.
In particolare in una occasione, hanno addirittura accoltellato al fianco un ristoratore di Varese, "colpevole" di non essere abbastanza rapido nel consegnare i soldi della cassa.
Nonostante le diverse provenienze, passavano molto tempo insieme nell’appartamento di Binasco, scelto come base.
All’atto del loro arresto, a seguito di due rapine a distributori di carburante della provincia di Como, venivano ritrovate le armi utilizzate durante le diverse rapine, pistole, fucile a canne mozze e pugnale, il relativo munizionamento, diversi passamontagna, auto di provenienza furtiva e mezzo etto di cocaina.
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