Armi improprie e litigi in casa, l’estate al Commissariato

Anche in queste giornate d’estate, con la città semivuota, gli agenti del Commissariato di Busto Arsizio sono chiamati ad intervenire. Alle 17.00 di ieri 22 agosto una Volante del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, nel corso dei servizi di controllo del territorio che in questo periodo sono stati intensificati soprattutto per prevenire i furti in abitazione, in via Ponzella ha notato un uomo alla guida di un’autovettura che, alla vista della pattuglia, è parso cambiare direzione svoltando verso un’area boschiva.

Gli agenti hanno subito raggiunto e dato l’alt al sospetto, un italiano di 30 anni, perquisendone la macchina.  Nel bagagliaio hanno trovato un manganello fabbricato “in proprio” utilizzando un bastone di circa 60 cm., con tanto di impugnatura di nastro adesivo.  Nel vano portaoggetti della portiera, inoltre, erano custoditi due coltelli con lame lunghe intorno ai 20 cm. Inevitabile la denuncia del bustocco per il porto ingiustificato degli oggetti idonei ad offendere.

Erano invece da poco trascorse le 22.00 di mercoledì 21 agosto quando la Volante è accorsa in via Rossini, dove veniva segnalata un’accesa lite in famiglia all’interno di un appartamento in un condominio.  L’accoglienza riservata agli agenti intervenuti non è stata delle migliori tanto che, mentre ancora si trovavano in strada accingendosi ad entrare nello stabile, un uomo si è affacciato dal balcone dell’appartamento in questione è ha iniziato ad urlare insulti irripetibili nei confronti degli uomini in divisa, accusati di disturbarlo. 

Una volta raggiunto all’interno dell’abitazione l’esagitato, un cittadino serbo di 25 anni che si trovava nell’appartamento con un fratello, non ha desistito dal suo atteggiamento unendo alle offese il rifiuto di farsi identificare, identificazione resa possibile solo dal ritrovamento in casa di un suo documento.  Per lo straniero, una volta ricondotto faticosamente alla calma, è scattata una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e per il rifiuto di farsi identificare