Coleman, il “supereroe” che ama l’Italia

A Biella aveva lasciato ottimi ricordi, ne vuole lasciare altrettanti a Varese. Aubrey Coleman, tornato in Italia dopo un anno lontano dalla Serie A, esprime la felicità per la sua nuova avventura tricolore alla quale tiene particolarmente. «Il vostro paese per è come una seconda casa: mi piace molto e nell’anno che ho trascorso qui ho potuto conoscere la passione che ha la gente per il basket e lo sport in generale. Mi piace giocare davanti a pubblici caldi ma ci sono molti aspetti per cui amo l’Italia, a partire dall’apertura che ha la gente».
Gente che fa in fretta ad eleggerlo a proprio idolo, come era accaduto in Piemonte. «Sono uno che anche in allenamento ama sorridere ed essere propositivo. Credo quindi che il carattere mi aiuti nei rapporti con i tifosi: questo facilita anche l’inserimento nelle squadre e penso influisca anche sulla “produzione” sul campo di gioco. Spero che con la Cimberio si verifichi ciò: vedere tante persone al raduno di inizio anno è intrigante, significa che i risultati della scorsa stagione hanno lasciato il segno e di quella “semina” ora beneficiamo anche noi. Vi assicuro che sentire attorno tanto calore ci aiuta parecchio».
Coleman tra l’altro cova propositi di rivincita dopo una stagione tra lo sfortunato e l’assurdo che lui stesso spiega così: «Volevo misurarmi con il livello delle Coppe Europee e andai a Nymburk dove però mi sono fatto male subito. Niente di grave, un mese di stop, ma la società non mi ha aspettato e mi ha subito sostituito, un fatto che mi ha segnato e che non mi aspettavo. Anche per questo ho voluto tornare in Italia, dove sono già conosciuto e dove non subirò un trattamento del genere. Quando sono guarito sono stato in D-League (la lega minore controllata dall’Nba ndr) dove però si gioca a seconda delle necessità “politiche” e di mercato. Allora ho accettato di andare in Cina ma mentre ero in volo… è stato esonerato il coach che mi ha scelto. Così ho chiuso l’annata in Francia ma ormai gran parte della stagione se n’era andata».
Per i tifosi della Cimberio però, Aubrey ha in serbo una bella sorpresa. «Durante questa estate ho lavorato molto sul tiro da tre punti, dove avevo alcune carenze. Ora mi sento molto più sicuro nell’utilizzare quest’arma, soprattutto nelle situazioni di palla scaricata sul perimetro. Al di là di ciò il mio gioco è fatto soprattutto di energia, volate in campo aperto ma anche di rimbalzi viste le mie qualità fisiche». La crescita nel tiro pesante, se ci sarà, andrà però letta come una soluzione in più e non come la volontà di accentrare su di sé il gioco: «Tutt’altro: Varese ha un roster profondo, con molti giocatori che possono essere utili in attacco. A Biella quasi tutte le responsabilità gravavano su me, Pullen e Soragna ma io credo sia meglio distribuire meglio le conclusioni: alla Cimberio potremo farlo, se la mia impressione iniziale e molto buona verrà confermata».
Infine una curiosità che però rimane a mezz’aria: Coleman in passato ha indossato i costumi dei personaggi dei fumetti (Uomo Ragno e Superman) per accendere le gare delle schiacciate agli All Star Games. «Ho già scelto anche il prossimo travestimento, ma non vi dico quale sarà». Ma già sapere di avere un supereroe in squadra, è un vantaggio per tutti.