Da settembre più posti alla scuola materna
Arrivata l’approvazione per l’aumento delle classi all’asilo pubblico cittadino. Il comune e la dirigenza avevano avuto numerose richieste dal territorio
Una nuova sezione alla scuola materna Rodari di Tradate. Arriva così la conferma a una richiesta che veniva dal territorio, per le difficoltà delle famiglie a fronteggiare i costi degli asili privati o paritari. In molti si erano rivolti al Comune e alla dirigenza della scuola per permettere un aumento degli iscritti, reso possibile anche grazie alla costruzione della nuova scuola, inaugurata pochi anni fa alle Ceppine.
La notizia è stata data direttamente dall’assessore alla cultura Andrea Botta: «Come Amministrazione siamo soddisfatti perchè questa è la risposta per molte famiglie, incontrate durante l’anno, che ci esprimevano difficoltà a pagare rette più alte per l’asilo dei loro bambini – spiega Botta -. Siamo contenti di aver collaborato con la preside Tadiello e di aver fatto la nostra parte per rispondere ai problemi dei nostri concittadini. Dopo anni in cui la richiesta per la nuova sezione veniva respinta dagli uffici provinciali competenti, quest’anno probabilmente ha inciso l’alto numero di bambini in lista d’attesa alle scuole statali: 41 di Tradate e 18 di fuori comune».
«Detto questo, una riflessione è però molto importante – aggiunge l’assessore -: lo Stato stabilisce la paritarietà delle scuole non statali, ma purtroppo enti locali e famiglie vengono lasciati sempre più soli nel sostenere economicamente il costo della retta qualora scelgano di portare i figli nelle scuole materne paritarie, scuole senza le quali il nostro sistema di educazione sarebbe al collasso. Se alle materne statali la famiglia paga solo il pasto (90 euro, il resto lo mette Stato e Comune), nella retta delle paritarie sono inclusi anche lo stipendio degli insegnanti e le spese di riscaldamento e di manutenzione edifici. E’ facile capire come, nonostante l’enorme lavoro di volontariato di presidenti, consiglieri e genitori, le rette delle paritarie siano gravate di spese molto maggiori e possano andare a cifre mensili che vanno dalle 110 alle 200euro a seconda degli asili e delle fasce di reddito. A tutte queste persone che lavorano gratuitamente per i bambini della nostra città va detto un "grazie" di cuore per il loro impegno, ma non basta. Come Amministrazione abbiamo voluto continuare a fare la nostra parte con un contributo di 90euro mensile alle famiglie degli alunni delle paritarie, al fine di aiutarle a pagare rette più contenute (questo contributo è, a livello pro-capite ad alunno, tra i più alti dei Comuni limitrofi)».
«Ci piacerebbe però che Stato e Regione capiscano i bisogni delle famiglie e contribuiscano con maggiori fondi a calmierare la differenza delle rette tra statali e paritarie, visto che queste ultime rispondono a più della metà alla domanda di asili della nostra città. Si assiste invece a contributi in diminuzione, il che significa scaricare sulle spalle di genitori, Comuni e sul lavoro dei volontari il peso economico per mantenere questi servizi educativi per i nostri bambini – conclude Botta -.
La scelta di chiedere al Provveditore la nuova sezione, peraltro in linea con richieste avanzate dalla precedente Amministrazione, è stata quindi dettata principalmente dalla necessità di rispondere ai bisogni dei genitori in un momento di crisi. Ci auguriamo e lavoreremo per una sempre maggiore collaborazione tra Stato, Regione ed enti locali per tener vivo quel sistema di welfare e di aiuto alla famiglia che, con molta difficoltà, stiamo cercando di aiutare pur in momenti difficili per il nostro Comune».
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