PGT, Pdl: “Orgogliosi di non aver accettato la mela avvelenata dell’ex amministrazione”
Il Popolo delle libertà risponde alla provocazione della lista Samarate Città Viva: «Il lavoro avviato vedrà la sua conclusione definitiva all'interno delle scadenze previste dalla legge»
Continua il botta e risposta fra le forze politiche di Samarate sul Pgt a suon di "cartoni Disney". E’ solo di poche ora fa la provocazione della lista civica di opposizione Samarate Città Viva che definiva l’assessore Bonacina il "bell’addormentato nel bosco". E la risposta del Pdl non si è fatta attendere: «Il solleone agostano ha rivitalizzato Samarate Città viva – commenta Massimo Cappellano, Capogruppo PDL Samarate – che, in quanto erede della Giunta Solanti ne rivendica i cosiddetti meriti e pare rimpiangerne l’azione. L’atto più rimpianto è sempre lo stesso: il piano di governo del territorio che la precedente maggioranza, a motivo dei contrasti interni, non riuscì ad approvare nella scorsa consiliatura». La presunta colpa, secondo Cappellano, «sarebbe quella di aver rifiutato, di non aver provveduto a votare noi, come dei domestici ubbidienti, quello che loro non riuscirono a far uscire dal consiglio comunale nel 2010».
E per restare in tema fantasy, il Pdl risponde così: «Ci piace ricordare Biancaneve e i sette nani. Non abbiamo voluto fare e non faremo l’errore che fece la fanciulla accettando la rossa mela offertale dalla strega travestita da vecchina. Siamo orgogliosi di non aver approvato un atto che avrebbe deturpato Samarate. Rivendichiamo il nostro senso di responsabilità e la nostra intelligenza che hanno impedito a Samarate di avere, o, meglio, le hanno permesso di evitare un frutto avvelenato quale il PGT di Solanti & Bossi, i cui effetti negativi, in termini di uso indiscriminato del territorio e cementificazione, sarebbero stati purtroppo per tutta la comunità cittadina definitivi e ultradecennali».
E sulla situazione attuale con il Pgt non ancora realizzarto, il Pdl difende l’assessore. «Bonacina meriterebbe una medaglia e una menzione al valore per il lavoro meticoloso, la cura e la pazienza dimostrata in questi tre anni, anche nei riguardi di coloro che avrebbero dovuto supportarlo con più che invece non si sono dimostrati del tutto all’altezza. Non è però questo il tempo dei rimpianti, bensì quello della determinazione nel portare a termine un lavoro avviato e che certamente vedrà la sua conclusione definitiva all’interno delle scadenze previste dalla legge».
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