DIA a Malpensa, M5S: “Insoddisfatti dalle promesse della giunta”
La capogruppo Silvana Carcano ha riportato in Consiglio regionale il tema della chiusura del presidio. Polemica con l'assessore Bordonali: «Da Carcano parole inopportune»
Il Movimento 5 Stelle ha riportato nell’aula del consiglio regionale, con una interrogazione, il caso della chiusura della DIA di Malpensa (Direzione Investigativa Antimafia). «L’impegno preso in aula per la riapertura del presidio dalla Giunta e dal Presidente Maroni – spiega Silvana Carcarno, capogruppo M5S -, non ha infatti avuto alcun seguito e il presidio, dopo mesi, è ancora sprangato. La Lombardia è una delle regioni con il più alto tasso di infiltrazione di criminalità organizzata».
Carcano ha quindi chiesto all’assessore a Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione
della Regione Lombardia, Simona Bordonali quali iniziative sono state messe in campo per dare seguito all’impegno della giunta. «L’assessore ha promesso un patto di sicurezza con il Ministero dell’Interno e di sottoporre la questione al nuovo prefetto di Milano. Siamo molto insoddisfatti per la breve risposta della Giunta. Da mesi ascoltiamo promesse elettorali come queste. La Giunta non riesce a dare seguito agli impegni presi, perché il governatore leghista non ha nessun potere contrattuale ma deve sottostare alle decisioni del Pdl. Maroni è responsabile perché coalizzato con un partito che ha un leader pregiudicato. State tenendo un paese sotto scacco. Vorremmo davvero che si passasse dalla forma, e cioè dalle parole, alla sostanza, e cioè alla riapertura del presidio DIA. Restiamo molto insoddisfatti dal lavoro della Giunta».
Una risposta che non è piaciuta all’assessore Bordonali che definisce "inopportune" le parola della capogruppo Carcano. «Il protocollo Sicurezza, che ci auguriamo possa essere sottoscritto al piů
presto tra l’ente regionale e il Ministero dell’Interno – ha precisato Bordonali – non rappresenta un’azione di propaganda elettorale, ma è un documento concreto che porterŕ maggiore sicurezza sul territorio lombardo. Mi sarei aspettata piuttosto una richiesta di approfondimento sui punti cardine di questo protocollo, ma evidentemente a qualcuno interessa piů fare polemica per avere un po’ di spazio sui quotidiani. Uno dei punti fondanti di questo accordo sarà l’analisi condivisa dei presidi delle Forze dell’ordine, ivi compresa la DIA».
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