La guida anticrisi per trovare lavoro all’estero

Il fondatore del blog Italiansinfuga torna in libreria con il libro che raccoglie consigli ed esperienze per chi vuole tentare fortuna lontano dall'Italia

italiansinfuga aldo mencaraglia è facile cambiare vita se sai come farloAldo Mencaraglia, il fondatore di Italiansinfuga, il blog «dedicato ad aiutare gli Italiani a migliorare il proprio futuro», torna in libreria con una nuova edizione di "È facile cambiare vita se sai come farlo". Il libro, edito ancora una volta da Bur, rappresenta una versione aggiornata della prima raccolta di consigli ed esperienze per gli italiani (e i giovani in particolare) che vogliono intraprendere un’esperienza, una carriera o una vita all’estero. Il sottotitolo lo spiega per bene: "Guida pratica anticrisi per trovare lavoro all’estero. Ora."

Mencaraglia, il fenomeno degli "Italiansinfuga" è aumentato rispetto agli anni scorsi?"
«Sì. Soprattutto dopo il 2010 quando la crisi invece di sparire è peggiorata. Purtroppo il numero di disoccupati in Italia è continuato ad aumentare e con esso il fenomeno dell’emigrazione. Questo è vero soprattutto per i giovani che non vedono un futuro in Italia ma coinvolge tutte le fasce di età».

Quali sono i dubbi e le curioistà più frequenti di chi vuole partire?
«I dubbi sono relativi alle questione pratiche. Riuscirò a trovare lavoro? Quanto costa vivere all’estero? Dove è meglio andare? Ovviamente tutti questi aspetti sono quelli da risolvere subito e che creano maggiori ostacoli al trasferimento. Attraverso il mio lavoro cerco di comunicare che esistono anche altri aspetti della vita all’estero da considerare. Risolti i primi grattacapi ci rende infatti conto che l’ambientamento non sempre è automatico».

Le aspettative di chi lascia il proprio paese vengono soddisfatte nella maggior parte dei casi?
«Si e no. Ogni persona fornisce una caso a sè. Dal punto di vista lavorativo spesso si raggiungono posizioni migliori che in Italia. Non sempre e magari dopo un periodo duro che può durare mesi se non anni. Per alcuni invece il trasferimento non si trasforma in un Eldorado e in tanti tornano in Italia perché si accorgono che, in fondo in fondo, in Italia non si sta cosi male…. Come sempre sono punti di vista da rispettare in modo assoluto».



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Pubblicato il 17 Settembre 2013
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