Scuole materne: il comune rifinanzia le paritarie con una convenzione

Una convenzione che non solo mantiene stabili i loro contributi, ma è anche l'unica voce di bilancio su questo genere di argomenti che non abbia subito tagli

E’ stata firmata questa mattina, 11 settembre 2013,  in Comune la convenzione con le scuole dell’infanzia paritarie operanti a Varese, in vigore dal primo settembre di quest’anno fino al 31 agosto 2016.

Una convenzione che non solo mantiene stabili i contributi per le materne in convenzione con l’amministrazione, ma è anche l’unica voce di bilancio su questo genere di argomenti che non abbia subito tagli: a dirlo, lo stesso assessore a Famiglia e Persona Enrico Angelini.  «E’ un risultato molto importante, che ha richiesto un anno di lavoro serrato, con un metodo partecipato che ha coinvolto il Comune e le sedici scuole convenzionate nell’approfondimento di tutti i temi importanti, per trovare delle soluzioni efficaci ma anche innovative – ha spiegato l’assessore -Questo accordo rende possibile un servizio concreto per oltre mille famiglie varesine, con un approccio fondato su un sistema misto integrato pubblico-privato, adeguato a rispondere alla forte domanda educativa per i bambini da 3 a 6 anni».

La convenzione riguarda 16 scuole per l’infanzia paritarie, con 1350 bambini frequentanti, in pratica i due terzi dei circa 2mila alunni totali (oltre a loro nelle materne varesine restano infatti, stando ai dati 2012-2013, solo 375 bimbi nelle scuole comunali e 358 in quelle statali). Lo schema ha durata triennale, con un impegno di spesa pari a 2 milioni e 290 mila euro annuali. «Per le 4 scuole comunali spendiamo di più, intorno ai 2 milioni e mezzo di euro – Ha precisato Angelini – Per questo sono per noi una risorsa fondamentale: se tutti i bimbi diventassero improvvisamente a carico del servizio pubblico, farebbero saltare il bilancio comunale».

«Le scuole paritarie rappresentano il 70 per cento delle scuole materne in Provincia, siamo una realtà imprescindibile, e una risorsa per l’amministrazione, anche se l’ultimo anno è stato difficilissimo anche per noi – sottolinea Silvano Rolandi, presidente della sezione varesina di Avasm-Fism, l’associazione delle scuole materne paritarie  – Per questo ci amareggia essere considerati delle realtà concorrenziali alle scuole pubbliche. Spesso ci capita di sentire, in paesi in cui sono aperte entrambe, che si vogliono aprire altre classi di asili statali senza domandarsi che le paritarie sono in grado di assorbire l’eccedenza».

La convenzione, come detto, garantisce alle scuole paritarie l’erogazione dello stesso importo annuale previsto nella convenzione precedente: in cambio di una sostanziale parità di trattamento degli utenti e con l’applicazione di tariffe che non superino le tariffe massime comunali. Inoltre, è assicurata la tutela delle fasce più deboli attraverso diversi mezzi: l’applicazione del quoziente familiare (con meccanismo percentuale inversamente proporzionale alla fascia di reddito ISEE); il mantenimento di gratuità, totali o parziali, per le famiglie economicamente più fragili e riconosciute tali dai Servizi Sociali comunali; l’assistenza ad personam da parte del Comune a bambini diversamente abili con diagnosi funzionale rilasciata dall’Asl.

La convenzione introduce inoltre un fondo di premialità per migliorare l’efficienza e la qualità delle scuole,  di 114.500 euro l’anno, destinato a progetti ed iniziative volti all’ottimizzazione della gestione ed alla creazione di economie di scala, al raggiungimento di un margine operativo lordo positivo ed alla presentazione di progetti di innovazione a carattere educativo-pedagogico e introduce inoltre un fondo di perequazione per le gratuità ( 22.900 euro l’anno), da ripartire sulla scorta dei frequentanti riconosciuti gratuiti dai Servizi Sociali comunali

Con il fondo premialità si andranno a incentivare i “progetti di innovazione” proposti dalle scuole, da laboratori linguistici a progetti di integrazione e pedagogico-educativi. Ed anche i progetti per il miglioramento della gestione economica: come l’incentivazione dei gruppi di acquisto che producono risparmi, oppure la messa in rete di diverse scuole.

La replica dei Cobas alla firma della convenzione

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Settembre 2013
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