3SG risponde alle critiche di Bossi

Il consigliere comunale del Pdl parlava di "due anni d'immobilismo". Il Cda risponde punto per punto

«Il Consiglio di Amministrazione della 3SG “Camelot” è francamente un po’ perplesso per le dichiarazioni del Consigliere Massimo Bossi, in quanto non risulta chiaro di quali due anni stia argomentando». A parlare sono i membri del del CdA di 3SG Camelot in risposta alle parole dell’esponente del Pdl che parlava di "due anni d’immobilismo" nella gestione.
«Poiché due sono gli anni di gestione di questa amministrazione comunale, come due sono gli anni di responsabilità della ex-direttrice, c’è da capire se abbiano prodotto vantaggi (e quali) o immobilismo. Si può intuire che il Consigliere intenda riferirsi alla recente presentazione del bilancio semestrale 2013 e della relazione sulle attività svolte dal 1/1/2013 al 30/06/2013 in assenza della ora ex-direttrice».
Il Cda risponde «ai punti elencati: non possiamo non evidenziare che i rinnovi del contratto di ristorazione sono stati firmati dalla ex-direttrice generale, incluso quello attualmente vigente e comunque non revocabile salvo riconoscere le penali previste nel contratto. Per contro, in questi mesi si è provveduto ad elaborare il relativo bando che verrà emesso entro poche settimane affinché sia operativo per il prossimo anno. Riguardo al CPI, il Consigliere Bossi dovrebbe essere ben a conoscenza delle vicende trascorse, incluso l’affidamento del progetto preliminare, avvenuto in forma diretta, agli inizi del 2011 durante la sua “reggenza dell’incarico di Sindaco” e il commissariamento del CdA di 3SG, sfociato dopo oltre un anno nella rinuncia da parte del professionista incaricato e qualche mese dopo dalla rinuncia scritta della ex-direttrice all’incarico di Responsabile Unico del Procedimento. Attualmente, espletate tutte le formalità dal Codice degli appalti, siamo nella fase della progettazione definitiva ed esecutiva che porterà all’ottenimento del CPI nel corso del 2014, concludendo quanto inutilmente avevano tentato di fare a partire dal 2006»
Sul servizio di Terapie non Farmacologiche per la malattia di Alzheimer “Treno della Memoria” che oggi in cura 14 ammalati, il Cda sostiene che «non è corretto ridurre il suo impatto al numero degli utenti. E’ l’unicità del modello assistenziale attivato a fare la differenza, si tratta infatti di una presa in carico della persona malata e del suo nucleo familiare con interventi personalizzati svolti da una molteplicità di professionisti. Il “Treno della Memoria” ha visto dal 1/1/2013 al 30/6/2013 ben 600 accessi individuali (sedute documentabili) per complessive 650 ore. A queste ore vanno aggiunte quelle relative alla formazione del caregiver e almeno il doppio delle ore di studio e di equipe».
«Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – continua la nota – non ha inteso finanziare un’attività di 3SG, come invece parrebbe risultare da quanto spavaldamente dichiarato dal Consigliere, bensì un progetto per l’impostazione di un modello assistenziale innovativo che possa sostenere le famiglie che affrontano la disabilità e che, spesso, devono ricorrere al ricovero in struttura perché prive di risorse che sostengano e rendano possibile la permanenza e l’assistenza al domicilio». Quanto alla Comunità minori, «l’inserimento non avviene per merito di 3SG ma per decisione dei Servizi Sociali dei diversi Comuni su richiesta dei tribunali per i minorenni, così come il  trasferimento di una farmacia, che non ne’ scelta ne’ prerogativa di 3SG».
Infine, 3SG sottolinea «il danno che le dichiarazioni pressapochiste del Consigliere portano non solo all’Azienda Speciale ma a tutti gli utenti potenziali di questo servizio, ammalati e familiari alla continua ricerca di cure appropriate, supporto e sostegno nell’affrontare la gestione di questa malattia sempre più diffusa e che meritano tutta l’attenzione e il rispetto possibile. Rispetto al nucleo per le persone in stato vegetativo e alla entità della contribuzione, alla normativa Regionale che la regola, non resta altro che girare la domanda a chi governava e governa oggi la Regione; la 3SG non può che prendere atto di quanto la Regione dispone o non dispone in virtu’ delle sue delibere, così come sta accadendo a tutte le strutture accreditate. Al proposito l’Azienda sta operando per sollecitare una chiara e tempestiva definizione. In merito ai risultati di bilancio resta solo da commentare, benché dovrebbe essere superfluo, che i risultati di un intero esercizio nulla hanno a che vedere con i risultati di sei mesi e che la 3SG sarà molto accorta nel rispettare il dettato dell’art. 114 del TUEL circa l’obbligo di pareggio del bilancio, senza escamotages di sorta e provvedendo alle manutenzioni ed agli investimenti resi possibili da una corretta gestione».
 

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Pubblicato il 04 Ottobre 2013
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