All’ospedale con il televisore: ci pensa il Circolo della bontà
La fondazione nata per migliorare la qualità della vita ai pazioenti degli ospedali varesini, ha dotato dell'ormai indispensabile strumento tutte le camere del monoblocco. In nome e in memoria dell'ex presidente Valcavi
Badare alla qualità della vita dei malati, mentre medici e istituzioni si occupano delle "cose importanti". E’ questa la mission della Fondazione Il Circolo della Bontà, e assolutamente in linea con essa è la donazione che è stata resa pubblica oggi, primo ottobre 2013: la fondazione ha infatti consegnato all’Azienda ospedaliera 300 televisori destinati alle camere di degenza e agli spazi comuni dei reparti dell’Ospedale di Circolo.
A spiegare il contesto in cui si colloca l’iniziativa è il presidente della Fondazione, Gianni Spartà, che ha ribadito la missione de Il Circolo della Bontà: sostenere gli ospedali di Varese, Luino, Cittiglio e Cuasso con particolare attenzione all’umanizzazione degli ambienti e all’accoglienza, per renedere il tempo trascorso in ospedale sempre più un tempo di qualità. «Se è vero che la mission della Fondazione Il Circolo della Bontà è migliorare la qualità del tempo trascorso in ospedale, – spiega Spartà – la donazione di trecento televisori che in questi giorni sono stati installati in ciascuna delle camere di degenza dell’Ospedale di Circolo e negli spazi comuni risponde alla ‘buone cause’ che ci eravamo proposti di conseguire due anni fa costituendo la Fondazione. Non c’è nulla da spiegare su come lo svago possa allietare e alleviare le ore trascorse in un letto e su una poltrona. C’è caso mai da sottolineare che l’Ospedale di Circolo d’ora in avanti offrirà gratuitamente, e per quel che riguarda la Fondazione anche affettuosamente, un servizio che la clinica privata ti dà e ti fa pagare».
I trecento televisori sono stati installati nel nome e in memoria di un personaggio molto importante per il Circolo, che dell’ospedale è stato anche presidente: l’avvocato Giovanni Valcavi. «Il Circolo della Bontà ha acquisito una donazione della dottoressa Paola Bassani, consorte di Valcavi e con queste risorse ha portato a termine l’operazione – ha continuato Spartà – Ma va detto che Paola Bassani figura anche tra i soci fondatori della Fondazione. A Giovanni Valcavi si deve l’assetto attuale di questa azienda. Fu lui negli anni ’70 a istituire l’ospedale universitario, fu lui ad avere negli stessi anni l’intuizione del monoblocco. Era un socialista vecchio stampo, autentico, concepiva l’assistenza sanitaria come un diritto da assicurare nello stesso modo a tutti».
«Spero possano essere motivo di svago, o almeno di intratterimento nelle tante ore che i pazienti dovranno trascorrere in ospedale» ha commentato Paola Bassani Valcavi, mentre i tecnici spiegavano anche i particolari dell’utilizzo dei televisori nelle stanze: «Abbiamo lavorato perchè non fosse necessario dare una caparra per l’utilizzo del telecomando, e così è stato – ha spiegato il direttore amministrativo dell’ospedale, Maria Grazia Colombo – Tra qualche giorno sapremo se potremo addirittura integrare nel telecomando che sta sulla testiera del letto, anche le principali funzioni della tivù».
I trecento televisori donati all’Ospedale sono solo l’ultima delle iniziative compiute dalla Fondazione. Prima di questa iniziativa, la fondazione ha dato un contributo determinante per l’attivazione del Servizio "Dama", servizio di accoglienza per i pazienti con gravi disabilità, e ha provveduto a far aprire "Un libro in camera", la biblioteca inaugurata oltre un anno fa nella hall dell’ospedale di Circolo e che presto sarà replicata anche a Cittiglio: «Una piccola cosa, ma gradita: i pazienti richiedono, ai volontari che di solito sono ex infermieri e operatori del Cral, circa 200 libri al mese».
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