Quindicimila persone a Crenna per il Mondiale di Ciclocross
Era il 28 febbraio del 1954, in anni in cui il ciclismo era lo sport più amato. Organizzò la Ciclistica Crennese, si corse su e giù per la collina, vinse un francese
Il 28 febbraio del 1954 era un giorno ancora freddo, ma sulla collina di Crenna migliaia di tifosi si assiepavano, tra le vie e le balze erbose che dal castello scendono verso il Viale dei Tigli. Tra le storie quasi dimenticate – se non nella memoria di alcuni – c’è quella molto curiosa del Mondiale di Ciclocross, che vide come teatro appunto la zona del "paese in collina" e la grande strada alberata che conduce(va) a Gallarate: il traguardo fu infatti posto proprio sul viale dei Tigli, allora fiancheggiato per lo più da fabbriche e terreni ancora agricoli. A promuovere il grand’evento internazionale fu la Società Ciclistica Crennese, che già nel 1948 e nel 1953 aveva organizzato a Crenna i campionati italiani della disciplina che unisce la bicicletta e la corsa campestre, impegnando i corridori ad evitare ostacoli naturali sul terreno. Certo, rispetto ai campionati italiani, un mondiale era altra cosa, per lo sport che allora più di tutti accendeva la passione delle masse: a dispetto dei pochi corridori al via (trentotto, rappresentativi di Francia, Italia, Belgio, Germania, Svizzera, Lussemburgo, Spagna), a Crenna si rovesciarono – dicono le cronache e testimoniano le immagini – migliaia di persone, addirittura quindicimila.
Del percorso, molto si può ricostruire anche solo guardando un vecchio cinegiornale americano che abbiamo scovato in rete e che vi proponiamo: i corridori si arrampicano su per la collina, scendono "tagliando" nell’erba i tornanti del viale che sale da Gallarate, possono fare manutenzione ai "box" posizionati alla Via Sottocosta di Crenna, a fianco di un passaggio su una scaletta in pietra da fare in bicicletta. Al via l’Italia – spiega il giornalista Sergio Gianoli in una delle sue mille pubblicazioni – schierava come favorito Graziano Pertusi, affiancato da Mario Rossi, Dante Benvenuti, Giovanni Picasso e da Ulisse Gatto, corridore per la locale Crennese. Il vero favorito era il francese Roger Rondeaux, che però cadde rovinosamente spezzando persino il telaio della bici (e allora non erano ammesse sostituzioni). Alla fine sul viale dei Tigli trionfò il francese Andrè Dufraisse, che poi vinse altri quattro mondiali di fila. Si inchinò poi solo all’astro nascente di Renato Longo (che vinse anche nell’altro mondiale di ciclocross nella nostra zona, Cavaria 1965). I primi italiani, Mario Rossi, Dante Benvenuti e Giovanni Picasso, chiusero al 13°, 14° e 15° posto, molti altri corridori di diverse nazioni si ritirarono. La selezione fu micidiale, come da tradizione per una disciplina che serviva a "forgiare" i corridori durante l’inverno.
Il Mondiale di Crenna – con migliaia di spettatori assiepati sulla collina, sotto lo striscione dello sponsor "La Cimbali" – è oggi poco conosciuto, nonostante il grande orgoglio crennese e nonostante la Crennese, un po’ tra alti e bassi, esista ancora oggi.
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