I commercianti ‘assediano’ il municipio: “No alla Tares”
Lunedì mattina una cinquantina e passa di negozianti samaratesi si sono presentati dal sindaco, molto arrabbiati. Obbiettivo: tornare alla vecchia Tarsu ed evitare gli aumenti
A Samarate i commercianti “assediano” sindaco e municipio. È successo nella mattina di lunedì 18 novembre, dopo una settimana di mobilitazione lanciata dai negozianti della cittadina: la protesta supera volantini e social network e diventa anche concreta, al punto da “invadere” (sempre pacificamente) il palazzo comunale. Al centro, la nuova odiata tassa sui rifiuti, la Tares: «Noi non la paghiamo, non è un aumento giustificato, rispetto all’anno scorso si sono visti aumenti anche del quadruplo» dice Claudio Iuliano, titolare di un pub a Samarate, in prima fila tra i poco almeno cinquanta titolari di esercizi venuti a far sentire la loro voce, spalleggiati anche da Ascom Confcommercio, rappresentata dal direttore Gianfranco Ferrario. Una protesta generalizzata contro la nuova tassa (disposta dal governo centrale, che lascia margini relativamente ridotti ai Comuni), che dall’altra parte della barricata vede Leonardo Tarantino, il sindaco sostenuto da una maggioranza Lega-PdL e – paradossale – commerciante anche lui.
«Una manifestazione certamente spontanea che mi ha colpito molto. A Samarate 14 categorie su 30 pagano meno rispetto alla Tarsu, ma capisco bene chi si vede penalizzato» di ancora Tarantino, che è egli stesso commerciante e sarà colpito dagli aumenti. «Impensabile vedere ristoranti che devono pagare fino a 5000 euro l’anno», dice ancora il sindaco. «I settori più colpiti sono sprattutto bar, ristoranti e ortofrutta» spiegano i negozianti in protesta. Ma si può evitare gli aumenti? «Comuni limitrofi ce l’hanno fatta, tornando anche alla vecchia Tarsu» dice ancora Iuliano. È successo così per esempio anche a Busto Arsizio e nella vicina Lonate Pozzolo, altro comune di medie dimensioni a guida centrodestra (ma lì senza Lega) che il prossimo 30 novembre dovrebbe tornare in consiglio comunale per ri-votare il bilancio che sancisce il ritorno alla Tarsu al posto della Tares. Samarate farà una scelta simile? Secondo Eliseo Sanfelice, consigliere comunale di opposizione dell’Idv, la questione non si può affrontare solo dal punto di vista economico, ma si deve guardare anche ai risvolti sociali: «In una città come Samarate s’indebolisce anche il tessuto sociale, anche solo la perdita di un negozio vuol dire spingersi sempre di più verso la città dormitorio, schiacciati tra Gallarate e Busto Arsizio». Anche per questo Sanfelice insiste perché si trovi una soluzione alternativa.
Secondo il sindaco Leonardo Tarantino, però, la questione non è facile da risolvere, per i vincoli strettissimi e ormai anche per i tempi ristretti (la data ultima per modifiche al bilancio, da votare in consiglio comunale, è il 30 novembre). Ai commercianti Tarantino ha ribadito il suo impegno per intervenire, ma in modo indiretto, come condiviso in una giunta convocata lunedì pomeriggio: «Oggi la giunta ha dato mandato agli uffici di predisporre una modifica del regolamento per una serie di agevolazioni per le categorie più penalizzate, come è stato fatto anche a Gallarate». Per compensare le minori entrate, l’idea potrebbe essere di "diluire" gli aumenti su due anni, recuperando l’anno prossimo risorse da altri capitoli di spesa e di entrata. Spostare in parte il problema, sperando che la situazione migliori il prossimo anno.
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