Un pezzo del Mose di Venezia nasce a Jerago
La varesina Sices produce il sistema di controllo dei gruppi elettrogeni di continuità del sistema di superparatie che dovrebbero difendere la laguna dall'acqua alta
È di due settimane fa la prima prova del "Mose", il colossale sistema di paratie mobili destinatre a difendere Venezia dall’acqua alta (foto dall’articolo della Nuova Venezia). Un sistema che ha al suo interno anche un pezzo varesino: la Sices Srl di Jerago con Orago, in stretta collaborazione con Compagnia Tecnica Motori Spa, ha infatti curato la parte di progettazione e fornitura dei quadri elettrici che gestiscono i gruppi elettrogeni che entreranno in funzione nel caso le reti elettriche principali non siano disponili per alzare le paratie. In caso di mancanza rete, i sistemi Sices attiveranno i gruppi elettrogeni in stand-by: quest’ultimi andranno ad alimentare i potenti compressori che, pompando l’aria compressa nei cassoni, faranno in modo che l’acqua in essi contenuta sia espulsa. Le paratie emergeranno progressivamente, creando appunto la diga mobile pensata per impedire l’eccessivo innalzamento delle acque in città.
L’imponente progetto (al centro di grandi discussioni negli anni e ora alla prova dei fatti) coinvolge la Sices per tutta la parte riguardante l’automazione ed il controllo dei gruppi elettrogeni di emergenza installati presso ogni Bocca, che sono tre in totale (Bocca di Chioggia, Bocca di Malamocco e Bocca di Lido). Ogni Bocca è equipaggiata con quattro gruppi elettrogeni organizzati in due coppie una in emergenza all’altra, tale da garantire che, in caso di malfunzionamento di una delle due coppie, l’altra sia disponibile per attivarsi, sincronizzarsi ed alimentare in parallelo i compressori per alzare le paratie. La sicurezza e l’affidabilità del sistema – spiegano dalla Sices – è garantita da un controllo altamente evoluto messo a punto dalla società varesina: ciascun gruppo elettrogeno è dotato di un quadro elettrico le cui logiche di controllo, sincronismo e parallelo, nonché la gestione delle varie misure, sono coordinate da una versione ridondata di centraline a microprocessore, tali da garantire l’avviamento dei gruppi elettrogeni anche qualora la centralina master si guasti. La scheda di controllo DST4602, utilizzata per questo progetto, è dotata di un sistema di autodiagnosi che rilevando l’eventuale guasto, attiva automaticamente la seconda scheda di back-up, assicurando così l’avviamento del gruppo elettrogeno controllato. Tutta l’automazione dei generatori di emergenza ha infine la possibilità di interfacciarsi con il sistema di telegestione dell’intero impianto, mettendo a disposizione le varie informazioni secondo il protocollo di comunicazione richiesto dalla Direzione Lavori del megaprogetto in laguna.
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