Bolletta ingiusta, spunta l’ipotesi di stalking
La guerra delle offerte telefoniche finisce in tribunale. Contratto con firma falsa, cliente denuncia la truffa. Il giudice scrive che, in quel caso, pretendere il pagamento della bolletta diventa un reato
Due venditori gli hanno fatto firmare un contratto telefonico che però non rispetta le condizioni prospettate. Il cliente non vuole più pagare, ma siccome Telecom gli invia le bollette e i solleciti, un
giudice ha ipotizzato un possibile reato di stalking a carico della nota azienda. Tutto nasce da una denuncia di un avvocato di 45 anni che aveva accettato un’offerta, per passare da Fastweb a Telecom, nel suo studio di Varese.
Tuttavia, una volta attivata la linea, e dopo aver ricevuto in studio un telefonino che però non era quello promesso dai venditori, si era accorto che qualcosa non quadrava. Aveva quindi
chiesto copia del contratto e scoperto che nel documento (che indicava condizioni meno favorevoli a quelle accettate in origine) era stata apposta la sua firma falsificata. L’avvocato aveva sporto denuncia, e così era partita un’indagine della polizia postale. L’inchiesta, fino ad oggi, ha accertato che sono stati due agenti di un’azienda commerciale di Torino esterna alla Telecom, la Galattika srl, a realizzare il contratto sospetto. I due sono stati già identificati, tuttavia la procura vorrebbe archiviare. L’avvocato che si ritiene parte lesa ha fatto opposizione e ieri c’è stata la svolta.
Il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Battarino ha accolto la richiesta, ordinando alla procura altri 60 giorni di indagini, non solo per il possibile reato di truffa dei due promotori, ma anche per un’altra fattispecie di reato, quella di stalking. L’ipotesi, tutta da verificare, è che gli atti persecutori possano essere stati commessi da Telecom perché l’azienda, pur al corrente di una «falsificazione di documenti» realizzata dai venditori esterni, ha continuato a sollecitare il pagamento delle bollette.
Scrive il gip: «Anziché tutelare il consumatore truffato da persone a cui Telecom Italia ha affidato le proprie relazioni commerciali (attraverso una opinabile esternalizzazione, di per sé sospetta, di
una funzione aziendale tipica) ha proseguito costantemente nell’invio di bollette telefoniche relative ad un abbonamento indesiderato e risolto».
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