Colombo: “Sono l’unico responsabile di questa sconfitta”

Il tecnico della Pro Patria non si spiega il ko 3-2 contro il Pavia, ma si prende tutte le colpe di questa situazione

La Pro Patria ha perso in maniera folle 3-2 contro il Pavia, facendosi rimontare il doppio vantaggio di Polverini e Giannone e regalando tre punti agli avversari. Il mister della Pro, Alberto Colombo, si prende tutte le responsabilità di questa débâcle: «Oggi è veramente difficile dare una spiegazione. Mi preme dire che l’unico responsabile sono io perché se siamo così altalenanti vuol dire che non sono stato in grado di dare ai ragazzi qualcosa dal punto di vista tecnico, tattico e psicologico. Non voglio dare attenuanti: dopo il 2-0 e in gestione completa della gara, il 2-1 ha voltato una pagina di un altro libro e un’altra storia. Ho visto gente immobilizzata e che non riusciva più a dare il contributo. In questo momento posso dire che non mi sento molto seguito. In questo momento ti vengono tanti pensieri, ma le dimissioni sono un passo troppo grande e ora devo proteggere questo gruppo. Il cambio si Siega per Mella l’ho fatto cercando di sistemare al meglio la squadra con le coperture perché avevo avuto le prime avvisaglie sulla volontà del Pavia. Poi però l’infortunio di Gabbianelli ci ha messo in difficoltà perché non avevo più nessuno da far giocare basso a centrocampo e mi sono dovuto adattare Casiraghi in quel ruolo, ma non ha quelle caratteristiche precise».
 
Soddisfatto il mister del Pavia Marco Veronese, che fa i complimenti alla forza di volontà dei suoi calciatori: «Sono contento per la reazione di carattere e perché i ragazzi se lo meritavano. Per tutta la settimana ho ripetuto loro che avevano la possibilità di fare di più. Sinceramente dopo il 2-0 non ci credevo neanche io, poi mi sono girato verso la panchina e ho capito che non ci eravamo abbattuti e dopo il primo gol ci siamo svegliati e siamo riusciti a conquistare la vittoria. Checchi, autore del secondo gol, era mio nella Berretti fino a qualche settimana fa ed è uno che ci può stare in questa categoria e spero possa fare una bella carriera. Per quanto mi riguarda sono un allenatore con il disco orario sulla schiena: finché la società mi dice di andare avanti, lo faccio, poi saranno loro a fare le proprie considerazioni».
 
Dario Polverini stava festeggiando al meglio la centesima presenza con il gol, ma alla fine il rammarico è tanto, come spiega lui stesso: «Pazzesco. Sembrava davvero la domenica dei sogni. A fine primo tempo ho pensato che le favole esistono davvero, ma a fine gara ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano. È assurdo perdere una partita del genere. Non credo che il mio infortunio abbia creato problemi al reparto difensivo. Faccio fatica anche io ora a spiegarmi una prestazione del genere. Di tutte le partite che ho giocato alla Pro Patria, questa è la peggiore in assoluto. È successo qualcosa che non sta né il cielo, né in terra, ci ritroviamo a commentare una sconfitta incredibile. La maglietta che ho mostrato dopo il gol è dedicata a Ginevra, la mia nipotina che ieri ha compiuto un anno. Per me è un onore e un traguardo fare le cento partite e spero ce ne siano anche tante altre. Dopo il gol era per me il momento più felice e invece a fine partita si è trasformato in quello più brutto. Ora guardiamo avanti, andiamo in casa del Sud Tirol sapendo che dobbiamo vincere e fare un girone di ritorno di altra pasta. Sono dispiaciuto per i tifosi anche perché quest’anno ci hanno visto vincere una sola volta in casa. Riguardo al mercato posso solo dire che a Busto Arsizio sto benissimo e per andare in un’altra squadra di serie C non ci penso neanche. Arrivasse da un campionato superiore ci penserei».
 

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Pubblicato il 15 Dicembre 2013
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