«Daytona, un’esperienza fantastica»
Due piloti varesini hanno partecipato alla 24 Ore sul circuito della Florida, il veterano Papis e il giovane Amos. Quest'ultimo ci racconta l'emozione di partecipare a una gara così sentita
La "24 Ore" di Daytona, una delle più importanti e sentite gare automobilistiche di Endurance disputatasi nello scorso fine settimana ha mantenuto le premesse e si è rivelato un appuntamento imperdibile per gli appassionati americani che hanno affollato il circuito della Florida. Applausi a tutti i partecipanti – a vincere è stata la Corvette DP di Joao Barbosa, Christian Fittipaldi, Sebastien Bourdais – tra i quali c’erano anche due varesini.
Se però il veterano Max Papis è ormai un abitudinario per questa prova, tanto da figurare anche nell’albo d’oro, il più giovane Eugenio Amos era all’esordio assoluto e ha documentato il suo fine settimana motoristico con una bella galleria di istantanee concessa a VareseNews.
«È stata un’esperienza fantastica, al di là del risultato – racconta il 28enne di Casciago – Daytona è gara straordinaria dal punto di vista sportivo, e vi assicuro che girare sull’ovale a 310 all’ora è emozionante, ma anche sotto il profilo popolare. Il pubblico ha diritto di girare piuttosto liberamente ovunque, a partire dal paddock, sta a contatto con i piloti quando questi non sono impegnati al volante, chiede autografi e si fa fotografare. Una vera festa dell’automobilismo».
Purtroppo in Italia si è parlato di questa edizione soprattutto per il grave incidente che ha visto coinvolto il forlivese Matteo Malucelli, le cui condizioni per fortuna sono in miglioramento; dal punto di vista sportivo però sono giunte buone notizie per i colori azzurri, visto il secondo posto assoluto conquistato dalla Corvette di Max Angelelli o la vittoria nella classe GTD della Ferrari 458 GT condotta tra gli altri da Alessandro Pier Guidi. Lontani dalle prime posizioni i due varesini: Max Papis, che gareggiava con una Corvette DP si è fermato al 41° posto assoluto, Amos e i suoi compagni della Porsche del team Muehlner si sono invece classificati alla posizione numero 53. Ma, almeno per Eugenio, con un sogno realizzato.
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