Quattro giorni di sospensione ad un delegato, la protesta dell’AdL all’ospedale
Il sindacato di base lamenta la durezza dell'azienda contro un iscritto, sospeso per non aver risposto ad una chiamata di reperibilità, per un problema al telefono cellulare
Il sindacato di base AdL si prepara ad un presidio davanti all’ospedale di Gallarate, per la giornata di mercoledì 5 febbraio. Una protesta contro l’Azienda Ospedaliera di Gallarate, legata ad un provvedimento disciplinare comminato ad un iscritto dell’ADL, sospeso per quattro giorni dal servizio. "La motivazione è che il delegato che lavora in radiologia non ha risposto ad una chiamata in regime di reperibilità" spiega il sindacato di base. "Il delegato all’atto della sua difesa aveva ben spiegato le motivazioni che non erano legate ad un dolo e negligenza ma da un evidente non funzionamento del cellulare e comunque appena si era reso conto delle chiamate si era recato immediatamente al lavoro". La ADL sottolinea che in molti anni di lavoro il lavoratore coinvolto – un tecnico di radiologia – non aveva mai avuto un inconveniente, a fronte di "oltre 500 pronte disponibilità". Il sindacato di base fa notare che la "disfunzione non aveva creato alcun problema e/o danno alla attività radiologica" e attribuisce invece il provvedimento disciplinare ad un atteggiamento punitivo dell’azienda: "il delegato RSU del sindacato di base ADL è uno di quelli che, secondo la direzione, ha il difetto di non tenere la bocca chiusa ed è sempre pronto a denunciare ai lavoratori e alla pubblica opinione tutte le ingiustizie, i favoritismi e le inefficienze che regnano all’interno dell’ospedale, tra le quali la riduzione degli esami esterni con conseguente allungamento delle liste di attesa in radiologia e fisioterapia".
In ogni caso il sindacato di base prepara il presidio, che si terrà dalle 15.45 di mercoledì 5 febbraio.
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