Gas a Gallarate? La presa di posizione della Regione riaccende l’attenzione

Si torna a parlare della ricerca di gas e idrocarburi da parte di Enel Longanesi a Gallarate. La vicenda era gi à emersa nel 2012, con la presa di posizione del Comune che, al pari di altri nella zona, si era mosso per opporsi alle richieste di petrolio e simili. Ora è il parere della Regione Lombardia a riaccendere il dibattito, con la dichiarazione di "non assogettabilità a VIA", cioè al procedimento di verifica ambientale sull’insieme del territorio, che garantisce adeguato approfondimento. Tra le prese di posizione, nei giorni scorsi, anche quella del Comune di Gallarate e del Movimento 5 Stelle. I "grillini" intervengono in polemica con il municipio: «Mentre il Comune aveva espresso parere negativo solo alla seconda fase, gli attivisti del M5S di Gallarate, attraverso la stampa, avevano espresso la loro contrarietà anche alla fase esplorativa, che avviene con generatori d’onda e altre tecnologie molto invasive dell’equilibrio tellurico. Ora la Regione dà il via libera per la prima fase. Sostiene in oltre che, secondo una discussa interpretazione della norma, non ci sarebbe nemmeno bisogno della valutazione d’impatto ambientale. Se il Ministero per lo Sviluppo Economico sarà della stessa opinione, l’esplorazione del nostro territorio alla ricerca di gas e petrolio potrà cominciare». Un’attività che il Movimento 5 Stelle denuncia non solo come dannosa, ma potenzialmente devastante, facendo riferimento alla «correlazione del fracking con i terremoti» denunciata «sul blog di Beppe Grillo». Per questo il Movimento 5 Stelle preannuncia che avvierà una raccolta firme da inviare in Comune.
Nel frattempo, in municipio si è alzato il livello d’attenzione: settimana scorsa l’assessora all’ambiente Cinzia Colombo ha ricordato l’intervento del 2012 sulla questione. «Abbiamo inoltre chiesto alla Regione di essere tempestivamente informati per qualunque intervento dovesse essere programmato sul territorio del Comune di Gallarate».