Ultima chiamata per la Unendo Yamamay

Sabato 3 maggio si gioca gara 3 della finale scudetto in un PalaYamamay tutto esaurito: Busto Arsizio deve battere Piacenza per continuare a sognare il titolo. Parisi: “Nessun ragionamento, conta solo vincere”

Vincere sabato sera, vincere ancora martedì, tornare a Piacenza e provare il colpaccio: chiamatela pure missione impossibile, da queste parti sono grandi esperti. Messa con le spalle al muro dalle due sconfitte subite al PalaBanca, la Unendo Yamamay si gioca tutto sabato 3 maggio alle 20.30 in gara 3 di finale scudetto: in un PalaYamamay strapieno ed esaurito da giorni, l’unica opzione possibile è la vittoria. Altrimenti sarà la Rebecchi Nordmeccanica a trionfare, completando per il secondo anno consecutivo la doppietta campionato-Coppa Italia. Per Busto Arsizio la strada è tutta in salita, ma la situazione senza via d’uscita dovrebbe paradossalmente permettere alle “farfalle” di lasciarsi alle spalle remore e paure che le hanno condizionate pochi giorni fa. Del resto, il parziale di 2-0 per Piacenza non ha nulla di clamoroso ed era facilmente immaginabile alla vigilia della serie: l’importante è non pensare a come sono arrivati i due ko, dimenticando sia l’occasione sprecata in quel maledetto secondo set di gara 1, sia gli schiaffi incassati in gara 2 con un atteggiamento più da pugili suonati che da serie candidate al tricolore. La Unendo Yamamay deve fare tabula rasa e ripartire da zero, aggrappandosi a un fattore campo che mai come stavolta può essere davvero decisivo: non soltanto per la netta differenza tra il rendimento interno e quello esterno che ha accompagnato le ragazze di Parisi per tutta la stagione, ma anche perché le avversarie sono ben consapevoli del poco lusinghiero record di 8 sconfitte e 0 vittorie che segna la storia delle loro trasferte a Busto. Numeri che in sé non valgono nulla, ma possono influire sulla preparazione psicologica della partita; e quella sì conta tanto, se non tantissimo. Bisogna crederci, come faranno i 4500 del palazzetto e altre migliaia davanti al televisore (diretta su Rai Sport): quando si parla di Unendo Yamamay l’impossibile non esiste.

QUI BUSTO – Non è facile rialzarsi dopo un ko tecnico, tattico e mentale come quello subito in gara 2, con la squadra per lunghi tratti in balia dell’avversaria e incapace di reagire. Non è facile neppure risalire da uno svantaggio di 2-0 in finale scudetto, e infatti nella storia c’è riuscita soltanto una squadra, la storica Foppapedretti del 2004: in panchina, scherzo del destino, c’era Gianni Caprara. Ma Busto i suoi record li ha già battuti e, soprattutto, ha già dimostrato in questa stagione di saper cambiare completamente volto nel giro di poche ore. In questo senso è chiarissimo il messaggio di Carlo Parisi: “Non ci sono più molti ragionamenti da fare, consideriamola come una partita secca. Bisogna vincerla e basta”. Anche Alessandra Petrucci sa bene in che direzione andare: “Per vincere in gara 3 dovremo fare una partita molto diversa da quella del PalaBanca, non sarà semplice ma giochiamo in casa, e da noi è sempre difficile per tutti. Cos’è successo a Piacenza? Difficile dirlo, di certo non parlerei di un problema solo mentale, perché prima della partita eravamo carichissime”. Forse anche troppo, a giudicare dal comportamento di Arrighetti che, dopo la sostituzione subita nel terzo set, si è lasciata andare anche a qualche escandescenza, tanto da meritarsi un raro rimprovero di Parisi: il carattere di Valentina è ben noto ed è tra gli elementi che la rendono una campionessa, ma la Unendo Yamamay ha un assoluto bisogno di ritrovarla lucida e presente, al servizio della squadra. Così come ha bisogno di una Serena Ortolani in condizioni fisiche accettabili e in grado di reggere per l’intera partita: dopo aver tirato la carretta nei primi due turni dei playoff, la ravennate ha cominciato ad accusare la stanchezza già in gara 2 contro Conegliano, ritrovandosi poi in chiaro debito d’ossigeno in finale. La speranza è che pochi giorni di allenamento siano bastati per recuperare quelle energie che il pubblico chiede: il PalaYamamay è esaurito da giorni, le biglietterie apriranno alle 18.30 solo per il ritiro dei tagliandi prenotati on line, e per la supersfida di sabato è stato richiesto un “dress code” rigorosamente rosso. Spettacolo cromatico a cui si spera ne corrisponda uno pallavolistico altrettanto esaltante.

QUI PIACENZA – Lo scudetto, il secondo consecutivo, adesso è davvero a portata di mano. Dopo lo sbandamento in avvio di gara 1, la Rebecchi ha ritrovato la coscienza della sua superiorità e la serenità necessaria per dispiegare tutto il talento delle sue giocatrici, su tutte una straordinaria Lucia Bosetti, alla sua quarta finale scudetto consecutiva (decisamente difficile considerarlo un caso). Certo, a facilitare il compito ci si è messa una Unendo Yamamay pasticciona e remissiva, mai in grado di impensierire le avversarie a partire dalla ricezione: l’88% di positività registrato mercoledì è un dato stratosferico se paragonato alla media annuale. La squadra di Caprara ci ha però messo del suo, variando alla perfezione la gestione degli attacchi e costruendo un meccanismo perfetto a muro e in difesa. Adesso resta quel tarlo dell’inviolabilità del PalaYamamay, ma in pochi a Piacenza fanno mostra di preoccuparsene. Sicuramente non Floortje Meijners, la più rappresentativa – e più rimpianta – delle ex in campo: “I playoff sono qualcosa di completamente diverso dalla stagione regolare. In campionato abbiamo perso, è vero, ma abbiamo imparato che ogni partita è differente dalle altre, l’importante è non far calare mai l’attenzione”. Fiducia dunque, ma anche tanta concretezza e realismo: in casa Rebecchi si ripete che non è finita, che gara 3 è ancora tutta da giocare, e di scudetto non si vuole proprio sentir parlare. Un po’ di scaramanzia, in fondo, non guasta… (Nella foto Rubin/LVF, Leonardi e Caracuta offrono al telecronista Rai Maurizio Colantoni le banane “anti-razzismo”)

Unendo Yamamay Busto Arsizio-Rebecchi Nordmeccanica Piacenza
Busto A.: 1 Ortolani, 3 Garzaro, 4 Bianchini, 5 Michel, 6 Leonardi (L), 7 Marcon, 9 Spirito, 10 Sloetjes, 11 Buijs, 13 Arrighetti, 14 Wolosz, 15 Petrucci. All. Parisi.
Piacenza: 1 Poggi (L), 2 Valeriano, 4 Leggeri, 5 De Kruijf, 6 Van Hecke, 7 Meijners, 9 Manzano, 10 Ferretti, 11 Sansonna (L), 13 Bramborova, 14 Caracuta, 16 Bosetti, 17 Vindevoghel. All. Caprara.
Situazione 2-0. Gara 3 sab 3/5 ore 20.30 a Piacenza; eventuale gara 4 mar 6/5 ore 20 a Busto Arsizio; eventuale gara 5 ven 9/5 ore 20.30 a Piacenza.

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Pubblicato il 02 Maggio 2014
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