A Tornavento rivive la battaglia del 1636
Il 28-29 giugno una serie di momenti per ricordare il violento scontro di quasi 400 anni fa, che segnò la storia della zona: domenica pomeriggio il culmine con la rievocazione della battaglia
Cavalli al galoppo e cannoni che sparano, fanti del Tercio schierati con le picche e archibugieri pronti al fuoco: sabato 28 e domenica 29 a Tornavento di Lonate Pozzolo si rivive anche quest’anno la battaglia del 22 giugno 1636. Merito dei "Cavalieri del fiume azzurro" e del gruppo "Tercio de Saboya", che da anni (siamo alla 18esima edizione) organizzano minuziosamente la giornata. «Ci saranno circa 150 comparse, una dozzina di cavalieri che interpreteranno la cavalleria sabauda, napoletana, spagnola» spiega Franco Bertoni, presidente delle due associazioni (e comandante delle forze sabaude, sul campo di battaglia; nella foto, con Laura Bassotto, consorte del nobile di Tornavento e vivandiera durante la rievocazione; Roberta Allievi, vivandiera; Fausta Carminati, vivandiera). «I gruppi vengono principalmente dal Piemonte, ma anche da Milano, un anno sono venuto anche spagnoli e francesi, quest’anno come l’anno scorso ci saranno invece gli svizzeri».
La battaglia di Tornavento costò qualcosa come 2000 vite, ma non ebbe conseguenze, non nella "storia dei grandi" almeno, quella dei confini e dei re, che si studia sui libri di scuola. Pesantissime furono le consuguenze locali: «Vi furono danni enormi per la zona, perché i soldati non erano pagati regolarmente e si abbandonavano ai saccheggi. Furono saccheggiati tutti i paesi viciniori, puntando per lo più sulle chiese che contenevano oggetti di valore». Lonate Pozzolo – fino ad allora vivace borgo agricolo e commerciale – ne fu particolarmente colpita, saccheggiata come fu con particolare ferocia non solo per la vicinanza, ma anche per l’elevato numero di conventi. Nella consapevolezza dell’importanza della battaglia a livello locale, l’aspetto storico della battaglia è sempre curatissimo: «Vogliamo avere la presunzione di riproporre i fatti come sono avvenuti, ricostruiti da Oltrona Visconti negli archivi di Madrid, poi dal Cristini con fonti francesi» spiegano Bertoni e Carlo Maria Franchini, che sul campo di battaglia interpreta il comandante delle truppe francesi. L’evento è interamente concentrato sulla ricostruzione storica,
senza troppi fronzoli e cedimenti ad aspetti commerciali: domenica 29 giugno alle 10.30 in piazzetta a Tornavento si tiene "la scaramuccia" (nella foto), piccolo scontro che – anche per le dimensioni raccolte dello spazio – si presenta sempre come momento molto spettacolare. Poi dalle 15.30, nel grande prato davanti alla Dogana Austroungarica (pochi minuti a piedi da Tornavento), si tiene la rievocazione vera e propria, con le manovre e anche con la presenza dei cavalli, oltre che con gli accampamenti e le altre comparse (come le vivandiere) ai margini del campo. Il grande prato è proprio quello del 1636: qui Ambrogio Milani – il "papà della Via Gaggio", ricercatore "sul campo" – ha trovato anche in anni recenti parti di archibugi, monete, fibbie e bottoni, appartenenti ai soldati caduti in battaglia.
Come sempre, la battaglia sarà ritratta anche da diversi fotografi (accuratamente "mimetizzati": VareseNews offrirà alcune foto, altre saranno pubblicate (insieme ad un video) sui siti www.cavalieridelfiumeazzurro.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giulio Moroni su Barasso, il Comune rischia il blocco dei servizi per una sentenza di condanna da 300 mila euro
Stefano Montani su Contro l’indifferenza e la violenza: la musica scuote Varese in un grido per la Palestina
Felice su Sanpietrini staccati e resti di gavettoni: allarme maleducazione al Parco Mantegazza di Varese
Mastro SIM su Patentino obbligatorio per alcuni cani: la Lombardia vara la “save list”, ecco le razze coinvolte
Gloria Cerri su Patentino obbligatorio per alcuni cani: la Lombardia vara la “save list”, ecco le razze coinvolte
CarloP su Sanpietrini staccati e resti di gavettoni: allarme maleducazione al Parco Mantegazza di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.