Ambrosetti conferma Bettinelli sulla panchina del Varese
Il direttore sportivo annuncia il prolungamento di contratto al tecnico della salvezza e traccia le prime mosse per la squadra che verrà. «Grande attenzione al vivaio e alla personalità dei giocatori»
Stefano Bettinelli sarà ancora l’allenatore del Varese. La salvezza raggiunta nelle ultime quattro partite stagionali – due di campionato e due di playout – ha permesso il proseguimento del matrimonio tra l’allenatore di Induno e la società del presidente Laurenza. Lo ha dichiarato oggi (mercoledì 18) Gabriele Ambrosetti, a propria volta pronto a ripartire con il ruolo di direttore sportivo biancorosso, dopo che qualche dubbio era venuto venerdì sera, quando si era sfogato nella sala stampa di Masnago. «Sono felice di annunciare la firma del contratto di mister Bettinelli – ha detto Ambrosetti – che ha sottoscritto l’accordo per un anno con rinnovo automatico in caso di salvezza. E voglio precisare – ha detto di sé – che da parte mia non c’è stato alcun dubbio sul restare, tanto che non ho capito la confusione che si è creata dopo le parole che ho detto venerdì. Non ho mai detto che sarei andato via, sia perché avevo già il contratto per la nuova stagione, sia soprattutto perché lavorare al Varese e in una città bellissima come la nostra per me rimane il massimo. Forse il mostrare i miei sentimenti ha causato fraintendimento, ma io non considero questa cosa come un debolezza, anzi».
Sull’agenda personale Ambrosetti ha già pronto anche lo staff che affiancherà Bettinelli sulla panchina della prossima Serie B. L’unico nome non comunicato è quello del "secondo", che sarà senza dubbio un tecnico dotato di patentino di prima categoria, quello che manca sia al “Betti” sia a Mario Belluzzo, la cui deroga utilizzata nell’ultimo scorcio di campionato aveva una durata limitata. «Abbiamo già individuato il nome del futuro assistente, siamo vicini all’accordo – spiega il direttore sportivo – ma nel frattempo cercheremo di far accedere Bettinelli al master di Coverciano. Comunque chi arriverà non sarà un semplice “prestanome” ma ricoprirà un ruolo importante nello staff». Già certi invece sia l’allenatore dei portieri Stefano Ciucci, sia il preparatore atletico Ivan Ferraresi, confermati dopo le quattro partite senza sconfitte di fine stagione.
«Voglio però sottolineare che non abbiamo messo da parte Mario Belluzzo – ha detto ancora Ambrosetti – Purtroppo non era possibile tenerlo in prima squadra ma con lui abbiamo già parlato e rimarrà a piena disposizione della società». Potrebbe quindi tornare a lavorare con i giovani. E a proposito del vivaio è ancora vacante la panchina della formazione Primavera per la quale ci potrebbe essere una scelta “interna”, con la promozione di un allenatore attualmente impegnato con altre formazioni come ad esempio Antonelli e Tresoldi.
Ora però Ambrosetti e Bettinelli dovranno iniziare a mettere mano alla squadra con il mercato alle porte e la necessità di trattare subito le comproprietà. La prima è quella del giovane attaccante Miracoli («con il Genoa e Capozucca abbiamo già trovato l’accordo», segno che giocherà in biancorosso), delle altre parliamo in un altro articolo (clicca QUI) in cui tracciamo lo scenario di questa prima parte di trattative. In questi giorni il direttore sportivo ha incontrato anche Riccardo Sogliano, ma stando alle sue parole «per motivi personali, visto che è stata una persona molto importante per la mia vita e per la mia carriera. Però non abbiamo fatto accordi sui giocatori».
Ambrosetti cita comunque Pavoletti («mi ha detto che le emozioni provate venerdì saranno difficilmente ripetibili altrove») per tracciare il profilo “umano” dei nuovi acquisti, difende la squadra per i cori anti-Sottili in spogliatoio, derubricati a “goliardata” (come sapete, noi la pensiamo diversamente ndr) e indica nella parola “equilibrio” la via da seguire per il futuro. Questo significa che le scelte di mercato saranno oculate, con un occhio di riguardo al vivaio («io sono un figlio del Varese, e per noi attingere ai giovani è una missione e una necessità») a patto però che i giocatori siano funzionali alle necessità di Bettinelli. «Non dobbiamo infatti dimenticare che il passaggio tra la Primavera e la prima squadra è un salto difficile. Di certo avremo un confronto continuo su questi temi con gli allenatori e i preparatori del settore giovanile».
Delle attese mosse in seno alla società invece, per oggi, non si è parlato. Sarà – tanta – carne al fuoco biancorosso nei giorni a venire.
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