La rissa sfiorata arroventa il clima politico
"Aggressione" e parolacce. L'episodio che ha visto coinvolti il padre del vicesindaco e il sindaco Colombo fa chiedere alla Lega le dimissioni dei Cunati. Il PD chiede alla maggioranza di staccare la spina
"Aggressione" e parolacce. L’episodio andato in scena durante la consegna delle borse di studio in occasione della festa della Repubblica non è di quelli che passano senza lasciare traccia. Quello provocato dall’”aggressione” al sindaco Guido Colombo da parte del padre del vicesindaco Donatella Cunati è un vero e proprio “terremoto” politico.
Mettiamo tra virgolette la parola “aggressione” perché le ricostruzioni dell’accaduto non parlano di un vero e proprio contatto tra i due e i carabinieri ci confermano che, al di là del loro intervento per dividerli, che comunque non è cosa da trascurare, non si segnalano al momento strascichi penali per l’accaduto. Resta il fatto che la gravità dell’episodio è sotto gli occhi di tutti e da tutti condannato.
I FATTI – Durante la cerimonia di consegna il sindaco Guido Colombo si sarebbe appropriato del compito di consegnare le borse di studio che, invece, avrebbe dovuto portare a termine il vicesindaco Donatella Cunati. Un fatto ritenuto uno sgarbo inaccettabile dalla madre del vicesindaco, che è andata a protestare con il sindaco in persona ricevendone, secondo quanto riportato, un insulto. Tanto è bastata per far scattare il marito, Renzo Cunati, che si è scagliato contro il sindaco. Per separare e impedire il contatto tra i due sono dovuti intervenire in molti tra i quali, appunto, anche i carabinieri. Queste sono le ricostruzioni dei presenti. Abbiamo provato a chiedere ai protagonisti ma i telefoni squillano a vuoto e la madre del vicesindaco dice fermamente che lei e il marito non intendono dichiarare nulla.
I COMMENTI – La parola dunque va per prima all’opposizione che, ovviamente, condanna quanto accaduto e chiede alla maggioranza di staccare la spina: «Siamo di fronte ad un vicesindaco di 37 anni e la sua famiglia che si comporta come se ne avesse ancora 3 e che di fronte ad uno sgarbo corrono a incolpare e chiedere conto alla maestra – Jimmy Pasin, consigliere comunale del PD, rimasto incredulo di fronte ai fatti -. Ormai siamo di fronte ad una situazione ridicola: la maggioranza che guida questa città si è avvitata in un meccanismo di dispetti personali, fazioni in guerra tra di loro e ricerca di poltrone, e questo episodio gravissimo è solo l’ennesimo di una situazione che ormai ha trascinato la città in una palude». Questa è la posizione del Partito Democratico che, tuttavia, sembra non essere più dura di quella degli alleati di maggioranza del vicesindaco Cunati: la Lega Nord si spinge a chiedere le dimissioni del vicesindaco e quelle del padre, Renzo Cunati, dal Cda della casa di riposo Bellini: «Prima di questo episodio eravamo anche giunti ad una quadra rispetto a quanto accaduto all’interno della maggioranza – spiega il segretario del Carroccio Bruno Specchiarelli riferendosi alla costituzione del consiglio comunale come parte civile nelle procedimento che vede il sindaco e altre 15 persone come indagati per la vicenda della frana al Belvedere -. Con Forza Italia c’era l’accordo per chiudere la vicenda ma adesso salta tutto. La vicesindaco non è stata sfiduciata dalla politica ma dai suoi genitori. Non è più tollerabile che rimanga in giunta perché non vedo come possano rientrare le cose con il sindaco, da noi fermamente sostenuto. Il signor Cunati, invece, visto che è stato nominato all’interno del cda della casa di riposo e che li rappresenta anche il sindaco deve fare anche lui un passo indietro. O le cose andranno così oppure sarà la Lega a lasciare». Da parte sua Marcello Pedroni, dirigente di Forza Italia a Somma Lombardo, non ci sta a sacrificare il vicesindaco Cunati ma condanna l’accaduto: «È stato un susseguirsi di errori e colpe sempre più gravi – spiega Pedroni -. Le tensioni erano già alte dopo la vicenda della costituzione a parte civile della quale il sindaco ha incolpato Cunati. La madre del vicesindaco ha sbagliato a reagire come ha fatto dopo la cerimonia, il sindaco ha sbagliato a insultarla a sua volta e, ovviamente, il culmine degli errori lo ha raggiunto il signor Cunati. Sono cose che non devono succedere. Detto questo non ci sembra giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli e, visto che il comportamento di Donatella Cunati è stato corretto, non ci sentiamo di chiederle un passo indietro. Sarà lei autonomamente a valutare cosa fare, noi non faremo dimettere una persona che non ha sbagliato nulla».
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