Rinviato a giudizio per concussione l’ex sindaco Cesaro
Il caso dei lavori dell'acquedotto, fu favorita una ditta? Ma la difesa replica: ha risolto un problema e si è trovato vittima di uno scontro tra professionisti. Processo a marzo
L’ex sindaco di Cuasso al Monte Massimo Cesaro e un tecnico comunale sono stati rinviati a giudizio dal gup Anna Giorgetti per l’accusa di concussione. La vicenda è relativa all’appalto per la costruzione della nuova rete idrica comunale, necessaria per ovviare alla crisi idrica che negli anni duemila aveva messo in difficoltà il paese. Nel 2011 il bando di progettazione era stato vinto da uno studio ligure, mentre un’impresa della zona si era aggiudicata la gara d’appalto. Dopo qualche tempo dall’inizio del cantiere il comune aveva però applicato una clausola rescissoria nei confronti della progettista, esautorandola dai lavori, per una serie di contrasti sorti con l’impresa appaltatrice. Il professionista escluso ha avviato una causa al tar che si è dichiarato incompetente rinviando tutto al tribunale civile. A quel punto però la progettista ha avviato una denuncia querela penale e la vicenda è finita in procura. La concussione ipotizzata, come scritto nella denuncia, starebbe nell’aver pagato lo stato di avanzamento lavori alla ditta appaltatrice nonostante non ve ne fossero i presupposti. Il processo inizierà il 5 marzo. L’avvocato dell’ex sindaco Luca Marsico sostiene invece una linea opposta: e cioè che il contrasto tra le due ditte aveva creato un danno al paese, e che il sindaco abbia solo cercando una soluzione per evitare che il cantiere si bloccasse, facendo proseguire una parte dello scavo e rinunciando a una delle due ditte oramai ai ferri corti.
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