Veicoli sequestrati: la situazione non si sblocca, Cna chiede aiuto ai deputati
La CNA di Varese ha incontrato i parlamentari del territorio chiedendo un loro intervento per sbloccare la situazione del pagamento dei diritti di custodia, per alcuni ferma da due anni
Gianni Damin, referente per la categorie dei custodi giudiziari, Roberta Tajé, direttore di Cna Varese Ticino Olona, e Roberto Bernasconi, funzionario del settore hanno incontrato nella sede varesina della CNA una delegazione di parlamentari della provincia di Varese. Presenti l’Onorevole Maria Chiara Gadda, i senatori Laura Bignami, Stefano Candiani e Angelo Senaldi oltre alla segretaria della senatrice Erica D’Adda. Lo scopo di CNA era porre all’attenzione dei parlamentari i ritardi da parte dello Statio dei pagamenti dei diritti di custodia dei veicoli alle depositerie della provincia, continuando l’azione di sensibilizzazione avviata due mesi fa con l’incontro presso la Prefettura varesina.
«Da oltre due anni non arrivano i diritti che ci sono dovuti, a fronte del servizio da noi fornito allo Stato – spiega Gianni Damin – E ad oggi non esiste alcuna certezza sui tempi dei prossimi pagamenti. Temiamo anche che l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica nei confronti della pubblica amministrazione possa causare ulteriori ritardi. Abbiamo così ritenuto necessario, dopo l’incontro con il Prefetto, incontrare anche i parlamentari della provincia, per manifestare loro il disagio delle aziende. E li ringraziamo per la disponibilità dimostrata». Tutti i parlamentari presenti hanno infatti mostrato attenzione e sensibilità alle richieste avanzate impegnandosi perché l’iter dei pagamenti possa avere la dovuta accelerazione.
Le depositerie autorizzate alla custodia dei veicoli in provincia di Varese e presenti nell’apposito elenco prefettizio sono 35: tutte imprese di piccola e micro dimensione che svolgono l’importante ruolo di deposito dei veicoli tolti alla disponibilità dei proprietari. A fronte di questo hanno diritto ad un corrispettivo economico che però viene loro riconosciuto con ritardi che sono ormai insostenibili: le ultime risorse sono arrivate oltre 2 anni fa, dopo un’azione di pressione di CNA.
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