Quella Varese borghese che scende in piazza

A due anni dalle elezioni amministrative, un pezzo di città si sta muovendo. E sono spesso persone che vengono dalle professioni. Le 5mila firme contro il silos della prima cappella parlano da sole

Non è da sottovalutare la mobilitazione che questa mattina ha portato un gruppo di cittadini a tenere un presidio ai Giardini Estensi. A due anni dalle elezioni amministrative, un pezzo di città si sta muovendo. Si tratta di persone conosciute in vari ambienti, con un passato politico nei partiti, nelle associazioni, con una presenza nella società civile, ma soprattutto nella piccola e media borghesia varesina, che in fondo è la base di riferimento del sindaco Attilio Fontana; leghista sì, ma per la sua lucidità, capacità di argomentare e di saper stare al mondo, diciamo così, spesso accettato con simpatia in molti ambienti della città, anche quelli più neutrali rispetti al leghismo politico.

E’ vero, i promotori da tempo sono dei bastian contrari rispetto alla giunta Fontana eppure la battaglia dei cipressi, ma soprattutto quella contro il parcheggio al Sacro Monte, ha saldato due questioni molto sentite a Varese: i Giardini Estensi e il Sacro Monte. Metteteci il lago e il Campo dei fiori, e abbiamo fatto poker. Qui è in ballo la nostalgia della città giardino, di una Varese attenta e puntigliosa, di quel decoro che, negli anni, ha formato la carta d’identità di una certa sobrietà borghese. Cipressi e parcheggio. Due decisioni che hanno una logica, ma che sono diventate l’occasione per contestare un (contestato) distacco di questa giunta da Varese, o da una certa idea della Varese città giardino. Qualcuno, insomma, crede che dopo tanti anni, il blocco politico che ha governato Varese, dal 1993, stia mostrando stanchezza, e che la dimostrazione stia proprio nei dettagli. Abbattere i cipressi, o scavare sotto la roccia al Sacro Monte sono visti come due sgarri al territorio. Le 5mila firme raccolte contro il parcheggio hanno un peso. La voglia di referendum cittadino anche. I comitati in salsa bosina non arrivano dal nulla. Uno spazio politico nuovo, che Fontana, politico di grande fiuto, segue con molta attenzione. Tanto da intervenire personalmente per stoppare la decisione dell’assessore Clerici, poiché evidentemente deve averlo giudicato molto a suo agio nelle diatribe ideologiche ma più esposto in quelle amministrative.

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Pubblicato il 18 Agosto 2014
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