Senato: Renzi cerca il compromesso
Dopo i fatti di ieri, riprende questo pomeriggio la discussione sul ddl Riforme, Renzi si dichiara pronto a dialogare con le opposizioni, indebolite dal "canguro" che ha dimezzato gli emendamenti ostruzionistici
Quinta giornata di discussione della riforma costituzionale in Senato e nell’Aula il clima rimane ancora incandescente. Dopo gli incidenti di ieri, 31 luglio, in cui due senatori si sono fatti male, una senatrice, Laura Bianconi (Ncd) si è lussata una spalla, mentre Nunziante Consilio (Ln) è svenuto in preda a un malore, oggi la discussione è ripresa dopo le 16 di questo pomeriggio.
Il premier Matteo Renzi avrebbe chiesto ai capogruppo di maggioranza di chiudere entro stanotte le votazioni sull’articolo 2 del ddl che riguarda la composizione e l’elezione del Senato. Secondo quanto si apprende, il premier sarebbe «disponibile al confronto» su temi come immunità, elezione del capo dello Stato e il numero di firme per i referendum e le leggi di iniziativa popolare. Un’offerta che però è vincolata alla disponibilità delle opposizioni di accettare uno stop alla protesta che sta bloccando i lavori parlamentari da ormai una settimana a questa parte. I capigruppo, d’altro canto, avrebbero spiegato al premier che ormai la strada è in discesa, visto che «gli emendamenti più pericolosi sono stati superati». A quanto riportano alcune fonti citate dall’Ansa, la differenza con i giorni precedenti è che, grazie anche al Canguro, la tecnica "salta emendamenti", le opposizioni si sentono meno forti e quindi più disponibili a confrontarsi, rinunciando all’ostruzionismo.
«L’obiettivo resta quello dell’approvazione del ddl entro l‘8 agosto», ha affermato all’agenzia di stampa, il capogruppo Pd al Senato, Zanda.
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