Il M5S accusa: “La Lombardia ostacola la fecondazione eterologa”
La portavoce del Movimento 5 Stelle Paola Macchi contesta le linee guida scelte dall'assessore Matovani e parla di vittoria della "linea fondamentalista ciellina"
«Spese integralmente a carico degli assistiti, criteri di accesso restrittivi, eterologa non ammessa per coppie portatrici di malattie genetiche trasmissibili e nemmeno per le coppie in cui entrambi i partner sono sterili, bloccato l’accreditamento di nuovi centri per la procreazione assistita. La Giunta Lombarda sceglie di ostacolare in tutti i modi la fecondazione eterologa nonostante la Legge 40 sia stata demolita dalla Consulta» così afferma Paola Macchi, portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia.
«Le linee guida restrittive scelte dall’Assessore Mantovani ci lasciano allibiti: avranno accesso all’eterologa solo coppie che possono permettersi una spesa che potrebbe aggirarsi sui 3.000 euro, alle altre coppie non resta che peregrinare in altre regioni italiane dove le norme sono più eque, come Toscana che applica un ticket di 500 euro o Emilia Romagna dove l’accesso è addirittura a costo zero. Quante delle 6.000 coppie lombarde che sono in attesa non potranno permettersi di coronare il loro sogno di avere un figlio per mere questioni economiche? E’ terrorismo etico, ha vinto, ancora una volta, la linea fondamentalista ciellina , che in Lombardia di fatto detta linee guida anacronistiche. Non può sfuggire la discriminazione verso coppie che già hanno sofferto per anni l’orrore di una legge che è stata finalmente demolita dalla Consulta, costrette ad un assurdo e carissimo “ turismo sanitario” per provare ad avere dei figli. La Lombardia ha perso un’altra occasione per dimostrare apertura e allineamento non solo con il resto dell’Europa ma anche con altre regioni italiane. Il prossimo passo sarà quello di proporre un califfato ciellino in Lombardia?».
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