La Bosina chiude, che ne sarà delle classi rimaste?

Il dirigente dell'Ufficio scolastico ricorda le regole da rispettare per parificare una scuola privata a una pubblica. Le docenti assunte sono ancora in segreteria: nessuno ha comunicato loro la decisione di chiudere

 La Bosina va verso la liquidazione. La decisione annunciata al termine del Consiglio di Amministrazione di ieri, 3 settembre non lascia alternative ai genitori dei bimbi iscritti alla scuola dell’infanzia e a quanti avrebbero dovuto frequentare i primi tre anni della primaria. Per loro non ci sarà più una classe. A pochi giorni dall’inizio della scuola, dunque, scatta la ricerca di un’opzione alternativa. I numeri, come hanno affermato anche i membri del consiglio di amministrazione della scuola, sono risicati. Mentre i bambini della scuola dell’infanzia si sono mossi per tempo alla ricerca di alternative, per gli alunni dell’elementare  e della secondaria di primo grado la situazione appare più delicata visto che siamo in età di obbligo formativo: «Noi siamo in attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Bosina – afferma il dirigente dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti -. Sappiamo che l’istituto ha intenzione di assicurare la prosecuzione della formazione per tre classi. Gli altri devono trovare accoglienza in altre realtà: i genitori si muovano in autonomia ma, nel caso di problemi, il nostro compito è quello di agevolare il riorientamento di tutti, favorendo la comunicazione con le scuole di riferimento».

Cosa accadrà, invece, per gli iscritti alla terza media e alla quarta e quinta elementare?  Il CdA ha comunicato la prosecuzione con insegnanti volontarie. Fino a questa mattina, il personale docente assunto dalla Bosina non aveva ancora ricevuto alcun tipo di comunicazione: hanno appreso dai giornali la decisione del CdA.

Chi saranno, dunque, queste insegnanti volontarie? « La parificazione prevede regole e paletti precisi – spiega Merletti – l’istituzione scolastica deve avere una sede, un rappresentante legale, un coordinatore didattico, dei rapporti contrattuali formali con personale che, almeno in quota parte, deve avere l’abilitazione e non semplici qualifiche. Se sarà rispettata la normativa, le classi saranno regolari».

Domani, venerdì 5 settembre, i genitori degli alunni rimasti iscritti sono convocati per conoscere progetti e programmi. Le insegnanti assunte sono, anche questa mattina, in segreteria come prevede il loro contratto. Nessuna di loro, però, sa cosa succederà i futuro; nessuna ha ricevuto una richiesta di attività su base volontaria e nemmeno formale lettera di licenziamento. 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Settembre 2014
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