Il Bianchi festeggia ottant’anni
La pasticceria simbolo del centro cittadino aprì nel lontano 1934, per iniziativa di Oreste Bianchi: domenica si è tenuta la festa, tra musica e ricordi
Da 80 anni, un riferimento per la vita sociale dei gallaratesi, in particolare per quelli del centro. Non esiste forse gallaratese che in questo lungo arco di tempo non sia entrato nei locali della Pasticceria Bianchi, vera e propria istituzione cittadina, per un caffè, un cappuccino o per tornarsene a casa con torta o pasticcini per una festa in famiglia o meglio ancora con i celebri amaretti nati proprio in corso Italia. L’ottantesimo compleanno della pasticceria è stato celebrato domenica scorsa, con la possibilità offerta ad amici, clienti o semplici passanti di gustare assieme salatini e
dolci e per partecipare ad un brindisi in compagnia: aperto nel 1934 da Oreste Bianchi, capostipite di una dinastia di pasticceri (nella foto sotto, all’inaugurazione), il locale di Corso Italia (ma l’indirizzo ufficiale è via Sant’Antonio) nel tempo ha mantenuto l’aspetto di "salotto" del centro (nella foto a sinistra, da L’Encre Rouge), che ha attraversato la storia cittadina, grande e piccola (curioso ricordare che qui, nel 1944-45, si riunisse anche il Comitato di Liberazione Nazionale, con diversi notabili cittadini).
Oggi la pasticceria è guidata da Cristina Mariani, figlia di Carla Bianchi e nipote di Oreste (gli altri due figli del fondatore, Giovanni e Mario, hanno dato vita alle pasticcerie Bianchi a Cascinetta in via Riva e alle Torri). Domenica si sono ritrovati in pasticceria volti noti della vita gallaratese e cittadini richiamati dal clima di festa che invadeva piacevolmente tutto corso Italia. La dolcezza del momento era aumentata dal piacere di un ottimo jazz (pezzi del repertorio di Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Miles Davis ed altri grandi della musica afroamericana), che ben si sposava alle delicatezze ben note della Pasticceria Bianchi.
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