Non sopporta la separazione dei genitori, dà fuoco alla casa del padre

Arrestato un uomo di 32 anni che nella notte del 18 ottobre ha incendiato entrambi gli ingressi della casa dove dormiva il padre con la nuova compagna e la figlia. Salvati dall'esplosione di alcune bombolette

Non ha retto alla separazione dei genitori, imputando al padre tutte le responsabilità. Allora ha tentato di ucciderlo incendiando le entrate della casa di Tradate dove viveva con la nuova compagna e la figlia 26enne della donna. Per fortuna il tempestivo intervento dei vicini, che hanno chiamato carabineiri e vigili del fuoco, ha evitato la tragedia, il 18 ottobre scorso, in piena notte, intorno alle 4.
In manette è quindi finito un uomo di 32 anni, con problemi psichici, sul quale gravano comunque pesanti accuse, per una storia di persecuzione e stalking che si trascina da diversi anni.

Tutto è iniziato con la separazione dei genitori del 32enne, quando la madre, tre anni fa, è tornata a vivere a Oleggio. L’uomo è rimasto col padre 58enne nella casa di Tradate che lo ha seguito nelle sue cure psichiche, rese necessarie dopo la rottura del rapporto con la fidanzata. Un anno fa, però, il ragazzo ha scelto di lasciare la casa del padre e tornare a vivere con la madre. 
Secondo le indagini dei carabinieri della Tenenza di Tradate, che fa capo alla compagnia di Saronno guidata dal capitano Giuseppe Regina, il 32enne avrebbe addossato al padre le responsabilità della separazione, arrivando spesso a minaccie e tensioni, tutte regolarmente denunciate ai carabinieri. Come alcune scritte con lo spray fatte una notte sulla porta del garage, oppure il tentativo di incendio del tappetino di ingresso della casa, avvenuto a inizio agosto 2014. Tutte situazioni che si sono verificate nel corso dell’ultimo anno e che hanno portato il padre, la nuova compagna e la figlia di lei, anche a cambiare abitudini e stile di vita. 

La manifestazione di questa pericolosità ha raggiunto il culmine il 18 ottobre nel corso della notte. Mentre tutti in casa stavano dormendo, il figlio, che lavora in un’azienda di idrocarburi, ha preso del liquido infiammabile e ha dato fuoco a entrambi gli ingressi della casa, secondo gli investigatori con il chiaro intento di evitare che potessero fuggire. All’interno nessuno si è accorto di nulla. Ma i vicini sono stati svegliati, per fortuna, dall’esplosione di alcune bombolette spray, che non hanno retto al calore e che erano contenute in un armadietto. Questo ha permesso che venissero chiamati in tempo i soccorsi: i vigili del fuoco hanno subito domato le fiamme che stavano per avvolgere la casa, mentre i carabinieri, considerando i precedendi, hanno diramato una richiesta di ricerca del 32enne, anche tramite i carabinieri di Oleggio. Il padre ha comunque riportato alcune ustioni, mentre la donna un principio di intossicamento da fumo. Nessuna conseguenza per la ragazza. 

Il figlio è stato fermato a Oleggio intorno alle 5 del mattino, mentre cercava di rientrare a casa. Nella sua auto, che stata posta sotto sequestro, i carabinieri hanno trovato tracce di combustibile. 

Mettendo tutto insieme, dagli atti persecutori dal 2013, l’incendio non riuscito, i rapporti burrascosi, le minacce, alla luce dell’ultimo incendio, i carabinieri hanno inoltrato alla Procura la richiesta di arresto, per evitare che si potessero verificare altri tentativi omicidio. Il 32enne è stato quindi arrestato martedì sera, e attualmente si trova in carcere. Pesanti le accuse: tentato omicidio, stalking, danneggiamenti, tentata rapina. Le indagini sono coordinate dal Pubblico ministero Sabrina Di Taranto, mentre il Giudice pe rle indagini preliminari è Stefano sala. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2014
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