Cisl: “Con la cessione, nuove prospettive per la Franco Tosi”
Il commissario dell'azienda in amministrazione straordinaria ha autorizzato la procedura di cessione e questo potrebbe aprire uno spiraglio di speranza per i 156 in Cassa integrazione straordinaria
«Pur nella attuale di difficoltà oggettiva che comunque permane, sono dell’idea che si debba guardare al bicchiere mezzo pieno e che, soprattutto, la situazione stia gradualmente migliorando. Qui non si sta perdendo del tempo, al contrario, giorno dopo giorno, si sta cercando di dare anche un futuro ad una delle realtà imprenditoriali più importanti non solo di Legnano ma di tutto l’Alto Milanese». Ne è convinto Ermanno Cova, segretario della FIM CISL Lombardia, che sta seguendo da vicino la delicata vicenda della Franco Tosi Meccanica, storica azienda che sorge nel cuore della città del Carroccio che ha dato lavoro a generazioni intere di Legnanesi.
Come è noto, la Franco Tosi è un’azienda formalmente fallita, ma che grazie alla procedura in amministrazione Straordinaria sta cercando, poco alla volta, di risollevarsi. «I segnali sono incoraggianti e l’arrivo di nuove commesse ci fa capire che questa è una realtà produttiva che ha ancora mercato». La Franco Tosi negli anni d’oro del boom economico, realizzava turbine in grandi quantità. Oggi la concorrenza che viene dall’estero è serrata, tuttavia, il trend di questi ultimi mesi porta a guardare con estremo favore alla gestione commissariale. «Il dottor Andrea Lolli (il Commissario incaricato dal Ministero delle Attività produttive) – sottolinea Cova – sta risanando una situazione che era drammatica. Questa procedura conservativa, peraltro, procede nel rispetto di paletti precisi, e punta, da un lato, a soddisfare i creditori dell’azienda, e dall’altro, a garantire la continuità aziendale». «Stiamo assistendo ad una ripartenza graduale- continua il sindacalista cislino – attualmente l’azienda ha circa 380 dipendenti e la cassa integrazione è scesa da 221 a 156 lavoratori interessati. Inoltre, la società sostanzialmente si autofinanzia, grazie ai margini di reddittività sugli ordini acquisiti. Altro discorso (ma) che procede in parallelo al risanamento aziendale, è quello riguardante la procedura di vendita. Anche questo aspetto – evidenzia Cova – viene gestito direttamente dal Commissario e quindi dal Ministero dello Sviluppo che, peraltro, ha dettato dei parametri molto stringenti per quanto concerne il bando».
Offerta economica, propensione a fare investimenti, riassorbimento del personale aziendale. Questi i tre requisiti di fondo da tener in considerazione. Parametri che, per la verità, né gli spezzini della Termomeccanica, né gli indiani della Patel, sono stati in grado di rispettare nelle offerte fino ad ora presentate. «Ora, però, – rimarca il sindacalista – si è aperta una nuova fase di particolare interesse, in quanto, il Commissario ha autorizzato l’apertura di una fase negoziata di cessione». Dunque, alle due offerte originarie (Termomeccanica e Patel) se ne potrebbero aggiungere altre. Alcune di queste, pare, di aziende straniere». «La Fiom in questi mesi – conclude Cova – ha accusato il Commissario di perdere del tempo, ma questa a conti fatti è l’unica strada percorribile per costruire un futuro per questa azienda e, di riflesso, per il tessuto produttivo del Legnanese. Non siamo degli inguaribili ottimisti ci limitiamo a considerare i fatti. E questi ci dicono che bisogna marciare uniti tutti in questa direzione, pur nel rispetto dei ruoli di ciascuno, ma con grande senso di responsabilità».
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