“Contro il maltempo nel Saronnese serve l’unione delle Protezioni Civili”

L'assessore alla sicurezza Giuseppe Nigro lancia un appello ai comuni del circondario: "L'ultima emergenza è stata ben gestita in città, ma il futuro è incerto, serve coordinarsi"

Le piogge straordinarie della settimana scorsa (10 – 16 novembre) e il modo in cui le amministrazioni pubbliche hanno affrontato l’emergenza mi inducono ad alcune brevi considerazioni: sul cambiamento climatico si è detto, sui suoi effetti è opportuno attrezzarsi.  
Il Saronnese è uno dei territori maggiormente sconvolti dalla cementificazione e quindi i centri urbani che lo connotano farebbero bene a coordinare i PGT di cui si sono dotati bloccando da subito il consumo di suolo, riqualificando il costruito, adattandolo alle esigenze contemporanee e recuperando l’ambiente nei suoi elementi (agricoltura, aree boschive, i torrenti Lura e Bozzente) costitutivi. 
Il quadro strategico di rinnovata attenzione verso la natura deve stare sullo sfondo delle città e dei paesi del territorio. I sindaci promuovano un tavolo permanente per il coordinamento e l’ottimizzazione delle risorse di cui dispongono. Si attuino fin d’ora politiche di prevenzione. 
Nell’ultimo Piano d’emergenza di cui si è dotato il Comune di Saronno e fortemente voluto da chi scrive si è messo in luce la necessità che il piano non si limitasse ai confini amministrativi. La natura non riconosce i confini amministrativi, cosicché se si cementifica con la Pedemontana a Nord del nostro territorio non solo si creano acquitrini sul percorso del nuovo asse viario, perché si toglie permeabilità ai terreni, ma si canalizzano probabilmente acque in eccesso nell’alveo del Torrente Lura. Piogge e sconvolgimento del territorio, quindi non sono solo da addebitarsi alla natura ma provocate dalle scelte dell’uomo. L’ultima eccezionale perturbazione ha provocato un deflusso delle acque dalla zona Prealpina che si è incanalata nel Torrente Lura rischiando di provocare esondazioni in città. Tutti i ponti, da quello costruito nel Parco Lura, in prossimità di via C. Marx a quello più a Sud verso Caronno Pertusella, sono stati a rischio di essere lambiti dalle acque. Per fortuna il lavoro di ripulitura delle sponde avviato per tempo dalla Protezione Civile di Saronno ha evitato che ci fossero ostruzioni nel tratto in cui il torrente attraversa la città. Il piano di ripulitura fa parte di quegli obiettivi definiti per tempo dal sottoscritto. 
 
I vari soggetti intervenuti nei punti critici (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale) hanno dimostrato di essere in grado di far fronte all’emergenza.  Caronno Pertusella è stata località in cui si sono manifestati i maggiori problemi. Bisogna fare di più, e attrezzarsi per un futuro che potrebbe riservarci amare sorprese. Innanzitutto, bisognerà tentare di coordinare i vari gruppi di Protezione Civile esistenti nel Saronnese. Non basta più il mutuo soccorso occasionale, bisogna dotarsi di un coordinamento. Questo è il primo passaggi. 
Sarà il caso che un’anagrafe delle risorse umane, materiali, tecniche e professionali di cui sono dotati  i diversi gruppi di protezione Civile diventi presto disponibile per tutte le realtà amministrative. 
 
Personalmente auspico una integrazione della Protezione Civile del Territorio, come del resto auspico una integrazione di quella che da tempo chiamo Pubblica Amministrazione Territoriale. Si tratta di utilizzare al meglio le risorse di cui si dispone su base territoriale, fuori da campanilismi e pigrizie. La crisi in corso, nel rispetto delle rispettive autonomie, non consente più di rimandare il tema di come si affronta il futuro di fronte al clima che cambia e alla crisi economica che continua ad accanirsi. 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Novembre 2014
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