‘Ndrangheta dell’Insubria, altri 40 arresti

Operazione della Dda tra Cermenate, Fino Mornasco e Calolziocorte eseguita dal Ros dei Carabinieri contro diversi gruppi di affiliati. E' una prosecuzione dell'indagine Infinito

‘Ndrangheta in Lombardia, ancora 40 arresti tra Cermenate (Co), Calolziocorte (Lc) e Fino Mornasco (Co). I Ros dei Carabinieri hanno eseguito, questa mattina (martedì), numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso emesse dal giudice per le indagini preliminari Simone Luerti su richiesta della Dda di Milano guidata da Ilda Bocassini. I miagistrati Paolo Storari e Francesca Celle hanno lavorato per oltre due anni sull’inchiesta denominata "Insubria" e che ha ricostruito 17 episodi di intimidazione ed estorsione ai danni di imprenditori e politici, filmato numerosi incontri nei quali gli appartenenti alle varie locali affiliavano nuovi membri, discutevano delle strategie da adottare per incassare i soldi delle estorsioni e si preoccupavano di come evitare di essere intercettati dagli inquirenti. Coinvolti (e finiti ai domiciliari) anche due imprenditori che si erano serviti degli esponenti del gruppo criminale per recuperare crediti nei confronti di altri imprenditori.

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«Avere un telefono è come portarsi un carabiniere in tasca – dicevano tra di loro gli

‘ndranghetisti -la musica può cambiare ma per il resto siamo sempre noi, non è che cambia, noi non possiamo mai cambiare». Questo è il tenore delle conversazioni a tu per tu, visto che ormai al telefono stanno più attenti, tra gli affiliati che parlano anche dell’inchiesta Infinito-Crimine del 2011 quando vennero arrestate 300 persone in una sola operazione tra Lombardia e Calabria, 110 delle quali condannate in cassazione per il reato di 416/bis. Dalle ricostruzioni attraverso intercettazioni ambientali emergono anche dialoghi che dimostrano quale sia la forza di intimidazione dei caln calabresi e l’accortezza per non lasciare impronte digitali sulle lettere di minaccia per ottenere soldi dagli imprenditori: «Sappi che sei nel mirino, cerca di pagare i debiti – dice uno di loro – dobbiamo fargli capire senza fare i nomi e senza lasciare impronte».

I capi delle locali

• il “Locale” di ‘ndrangheta di Calolziocorte (LC), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere MercuriAntonino detto “Pizzicaferro” e Mandaglio Antonio detto “Occhiazzi”, rispettivamente “capo locale” e “capo società”;
• il “Locale” di ‘ndrangheta di Cermenate (CO), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere Puglisi Giuseppe detto “Melangiana” e Bruzzese Raffaele detto “Gazzosa”, rispettivamente “capo locale” e “capo società”;
• il “Locale” di ‘ndrangheta di Fino Mornasco (CO), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere Chindamo Michelangelo, in qualità di “capo locale”.

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Pubblicato il 18 Novembre 2014
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