40 anni tra le stelle. Serata speciale per chiudere i festeggiamenti del Gat
Lunedì sera al cinema Paolo Grassi l'associazione premierà i soci che si sono distinti e quelli iscritti da più anni. A seguire nuovo incontro come su come sarà la Terra dopo la scomparsa dell'uomo

Saranno premiati alcuni soci che si sono distinti durante l’anno per disponibilità, attività, ricerche e risultati, verrà consegnato un diploma di benemerenza a tre soci iscritti consecutivamente al GAT da 25 anni, verranno estratti 4 ricchi premi della cosiddetta Lotteria del 40esimo, che il GAT ha deciso di indire tra tutti gli iscritti 2014 (uomini, signore, ragazzi e ragazze). In più a tutti i presenti verrà fatto un piccolo dono relativo ad una storica impresa italiana nello spazio. Va ricordato che nei passati 40 anni il GAT ha organizzato gratuitamente a Tradate più di 700 conferenze pubbliche, migliaia di lezioni in scuole di ogni ordine, ha viaggiato in tutto il mondo per seguire e studiare i più svariati eventi celesti, ha pubblicato libri e centinaia di lavori scientifici. In occasione del 40esimo sono state programmate anche alcune iniziative speciali (in quanto destinate a durare negli anni) per le scuole e per il pubblico generico, cui però la Provincia di Varese non ha ritenuto di fornire alcun contributo, nonostante ne fosse stata fatta esplicita richiesta ad inizio anno.
La seconda parte della serata, curata dal dott. Giuseppe Palumbo, noto esperto di cinematografia scientifico-astronomica sarà dedicata al tema inusuale ed intrigante: LA TERRA SENZA L’ UOMO. In altre parole si cercherà di capire e descrivere che cosa accadrebbe al nostro pianeta se gli esseri umani scomparissero dalla faccia della Terra, indipendentemente dalla causa alla base di questa scomparsa. Alcune ricostruzioni filmate di numerosi esperti di ingegneria, botanica, zoologia, climatologia e archeologia cercheranno di rappresentare come potrebbe trasformarsi la Terra 1 giorno, 10 giorni, 6 mesi, 1 anno, 5 anni, 20 anni, 25 anni, 40 anni, 50 anni, 75 anni, 100 anni, 150 anni, 200 anni, 500 anni, 1.000 anni, 10.000 anni dopo la scomparsa dell’uomo. Ne viene fuori un quadro assolutamente sorprendente, per non dire agghiacciante: nel senso che sembra dimostrato che in pochi decenni la natura si ‘riprende’ il pianeta, cancellando dalla sua faccia anche le testimonianze più eclatanti con cui l’ uomo pensa di aver lasciato traccia indelebile di sé. Un caso recente ed incredibile è per esempio la città ucraina di Pripyat, nei pressi di Chernobyl, divenuta la più grande città fantasma del mondo dopo il tremendo incidente nucleare del 26 Aprile ’86.
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