Electro swing o indie rock, appuntamento al Twiggy

Venerdì 5 dicembre concerto dei Humble Shuffle. Sabato è la volta dei Welcome Back Sailors mentre domenica di Sara Ardizzoni

welcome back sailors Un incontro tra Russia e Stati Uniti quello del 5 dicembre, con la presentazione del calendario 2015 dedicato al fuoristrada Russo UAZ 469B e con il concerto electro-swing dei Humble Shuffle. Inizia così il fine settimana di Twiggy Cafè (Via De Cristoforis)che fino a domenica presenta serate live di musica.
Venerdì, sul palco, Vincenzo Bellante e Francesco Italiano, due dj sempre attenti alle evoluzioni della musica elettronica che portano il progetto "The Jumble Shuffle", una band elettro swing che fonde melodie tipiche dello swing con beat elettronici, attingendo dall’house dall’hip hop e dalla musica elettronica in generale. 

Segue la serata del 6 dicembre con Alessio e Danilo, i "Welcome Back Sailors", e il loro nuovo album “Tourismo” nato dopo due anni di giri per l’Italia e resto d’Europa. 
"Tourismo", è il resoconto di un viaggio che ha toccato innumerevoli porti e da ciascuno di essi ha guadagnato un sapore, un’emozione, un suono, un qualcosa da raccontare. Contiene diversi percorsi di vita, sfumature a volte inaspettate, che confluiscono però in una sonorità univoca, riconoscibile. Ma Alessio e Danilo restano sempre loro, gli amici che suonavano hardcore e punk, mantenendo un’attitudine che non si direbbe potersi sposare così bene con l’elettronica. Perché “Tourismo” è questo, undici pezzi colmi di influenze diversissime che però suonano bilanciate, calde, in equilibrio su un complesso tappeto di synth e campionatori. Canzoni che non nascono a tavolino, ma che si sviluppano in sala prove, si stratificano suono dopo suono senza seguire un canovaccio preciso, che devono molto alla casualità, che nello specifico ha la forma di un vecchio sintetizzatore anni ’80 trovato da qualche parte. Come l’apertura di “Best Friend” o il dream pop lievemente sporcato di “Faces”. Come il continuo gioco di sfocature e rimandi agli eighties di “Love Is A Mirror”, o “Falling” (entrambe impreziosite dalla voce di Sara Loreni), più serrata ritmicamente ma sempre immersa in quel warm sound di Zeroseveniana memoria che potrebbe aiutare a definire i nostri marinai della bassa padana. Marinai che dai loro viaggi sembrano aver scoperto il segreto su come si scrive un ritornello trascinante (“Shining Blue”), ma anche su come creare brevi suggestioni strumentali basse ed evocative, come “Panorama”. Qualcuno ha definito la loro musica la polaroid sbiadita di un tramonto balearico e “Lonely Boy”, immersa nei glitch, conferma la descrizione, ma quando serve non lesinano tinte più decise, come in “Something Great”, con una batteria à la The Radio Dept. Sanno essere eterei e allo stesso tempo coinvolgenti (“Today”), in un continuo avvicendarsi di sensazioni apparentemente contrastanti, sul filo di una ripetitività ovattata prima di aprirsi nei ritornelli e nel solo del sassofono di Stefano Cristi, che chiude alla grandissima “Act Like You Are Crazy”. La chiusura definitiva, invece, risponde al nome di “Jason Dill” ed è un lento gioco di aggiunte su un rarefatto giro di basso, voci campionate, percussioni processate con infiniti effetti, e la tromba di Paolo Moscatelli a colorare appena l’incedere della canzone. Ultima nota, che serve a tracciare la differenza forse più marcata rispetto al loro precedente “Yes/Sun”: “Tourismo” è nato nella bassa, dopo due anni di giri per Italia e resto d’Europa, ed è stato poi portato all’Alpha Dept di Bologna, dove insieme ad Andrea Suriani (I Cani, My Awesome Mixtape, Drink To Me) è stato ultimato, registrato, cesellato, mixato e masterizzato; perché quando si vuole costruire un mondo attorno ad un suono, a volte un marinaio in più, specie se giovane ma già navigato, può tornare solo che utile. Non resta che giocare con l’unione delle parole “tour” e “turismo”, che in modo differente determinano uno stato di mobilità, di curiosità, di posti visitati, di luoghi vicini e lontani, ma che implicano sempre una scoperta. E adesso i Welcome Back Sailors sono tornati a raccontarcela.

A concludere il fine settimana, il 7 dicembre vedrà protagonista la chitarrista e cantante Sara Ardizzoni, una one-woman-band che con voce e chitarra elettrica presenta il suo disco d’esordio “Dagger Moth”. L’artista dopo una lunga trafila in varie band del circuito indipendente, dal luglio 2012 ha deciso di mettersi in proprio, sperimentando sul palco da sola, divenendo una one-woman-band insolita, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura. Dopo aver testato il set solista in location diversissime fra Italia e Croazia, esibendosi in locali, house concert, festival e teatri, il “bruco” (Moth) ha impiegato due anni per trasformarsi in farfalla. Il risultato è questo disco che ha una sua stimolante originalità e che comunica un senso di inquietudine e disturbo che ben si accordano alle immagini della suggestiva copertina a opera di Davide Pedriali. A impreziosire il disco, composto da 12 brani, hanno contribuito le collaborazioni di Giorgio Canali (CCCP, PG3R) e Joe Lally dei mitici Fugazi, band cult post-hardcore di Washington che il bassista formò insieme con Ian MacKaye.

Ingresso libero, inizio ore 21,30. Il Twiggy Varese è in Via De Cristoforis 5. 
 

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Pubblicato il 02 Dicembre 2014
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