Forza Italia: “Valuteremo se chiedere l’invalidamento della seduta”

Forza Italia e Lega Nord non hanno partecipato al consiglio comunale che ha votato l’adozione dela Variante al Pgt in vigore. Una scelta già preannunciata venerdì sera (poche ore dopo la convocazione d’urgenza dell’assemblea civica) e poi ribadita ufficialmente: l’adozione alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova Legge Regionale è «tesa ad eludere di fatto un obbligo legislativo che sarebbe cogente nel breve volgere di poche ore, il tutto in spregio del più elementare criterio di collaborazione tra amministrazioni locali e regionali», attacca in una nota il capogruppo Germano Dall’Igna. Forza Italia ha lamentato domenica anche la mancanza di un parere del Segretario Generale sul tema, parere che è poi stato dato in aula nel corso nella discussione (su richiesta di Donato Lozito, di Ncd, unico consigliere di minoranza presente).
Forza Italia ha deciso di non partecipare ai lavori: «la presenza in aula andrebbe a “sanare” il riconoscimento di legittimità della convocazione, per noi tutt’altro che legittima, ritenendola priva di motivazioni d’urgenza» spiega ancora Dall’Igna, nella nota diramata prima del voto. «Noi, dopo aver chiesto al Prefetto di valutare, nell’ambito delle proprie attribuzioni e prerogative, ogni opportuna iniziativa finalizzata a ripristinare il corretto andamento dell’azione amministrativa, che a nostro giudizio a Gallarate è venuta a mancare con questa convocazione, valuteremo l’opportunità di chiedere l’invalidamento della seduta». Forza Italia critica in particolare lo spostamento della previsione di un nuovo luogo di culto (identificato in una moschea, spostato da Madonna in Campagna alla zona industriale) e la scelta della "opzione zero" sull’area 336, considerata irrealistica: curiosamente, nel 2013 Forza Italia prevedeva che la Variante avrebbe rovesciato in questa zona "una colata di cemento democratico", l’opposto di quanto avvenuto.

Sulla procedura d’urgenza analoga posizione ha scelto anche la Lega Nord, i cui consiglieri – pur avendo orientamenti in parte diversi – non hanno partecipato alla seduta (alcuni erano presenti tra il pubblico).