In manette tre professionisti del furto
Sono accusati di almeno una cinquantina di episodi in tutta la Lombardia, alcuni anche a Varese. Gli arresti da parte degli uomini della Questura di Lodi dopo una complessa indagine
Sono finiti in manette dopo una lunga e impegnativa attività di indagine voluta e coordinata dal procuratore della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, i tre albanesi professionisti del furto catturati dalla squadra mobile della Questura lodigiana lo scorso 22 dicembre pomeriggio. Le indagini, avviate due mesi fa, hanno consentito di accertare che l’organizzazione ha consumato almeno 50 furti ed alcune rapine in provincia di Lodi, ma anche tantissimi colpi nelle province di Piacenza, Cremona, Pavia, Milano, Alesssandria, Varese, Brescia e non solo. Questa volta i tre malviventi difficilmente potranno tornare a breve in circolazione proprio grazie all’attività di indagine che garantisce una grande quantità di prove a loro carico.
I tre albanesi avevano adottato una tecnica ben collaudata: per poter agire senza essere scoperti utilizzavano, per gli spostamenti tra le varie province, le auto rubate al termine delle razzie nelle abitazioni e, dopo averle usate per compiere altri furti, di norma le esportavano all’estero.
Grazie alle intercettazioni delle loro conversazioni però, è stato possibile conoscere le tecniche ed i metodi che usavano per compiere i furti e le rapine, hanno fornito indicazioni sui ricettatori dei beni rubati e sulle procedure seguite per la stima degli oggetti in oro e sulle modalità di vendita che avveniva, di norma, immediatamente dopo il furto, e spesso nei campi nomadi del Milanese. La banda era molto ben organizzata e, soprattutto, completamente dedita al furto. In un giorno erano capaci di svuotare più abitazioni, tutte selezionate con attenti sopralluoghi. I malviventi rispettavano metodicamente gli orari, iniziavano le razzie nel pomeriggio per rientrare la sera, cenavano e poi riuscivano per la nottata.
Dalle perquisizioni domiciliari la Polizia ha rinvenuto numerosissima refurtiva, seppur dei soli ultimi due giorni di attività, fra cui orologi, gioielli, computer portatili, tablet e molto altro ancora come per esempio borse griffate, una della quali messa nel ricco cumulo di regali per le proprie fidanzate, sotto l’albero di Natale. A finire in carcere con varie accuse sono il 21enne pregiudicato Kala Roland, il 26enne pregiudicato irregolare in Italia, Cera Alban ed il 22enne Ejlli Klaudjo (alias Ejlli Frrok), già espulso dall’Italia per reati analoghi, tutti residenti di fatto a Sant’Angelo Lodigiano.
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