Tosi a muso duro: “Nessuno ci aiuta”

La Pro Patria chiude male il 2014 con una sconfitta interna contro il Venezia. Secondo ko in due gare per mister Marco Tosi, che in sala stampa, al termine della gara, commenta a muso duro: «Questo non è un ambiente sano per lavorare. Io sono stato al sud e prima di criticare vedono il lavoro fatto in campo. Ho una squadra giovanissima che non viene aiutata da nessuno, né dai tifosi, né dai giornalisti. Quando sento e vedo scritto “giocano i peggiori” è una mancanza di rispetto per i professionisti che sono. Magari posso non capire nulla io, ma non esiste al mondo che venga detto che faccio giocare la squadra peggiore. Riguardo oggi abbiamo giocato alla pari per lunghi tratti contro una signora squadra, più forte di noi, ma me la sono giocata nel finale per cercare di pareggiare e ho preso il 2-0 in contropiede e vale sempre zero in classifica. Non gioco mai per perdere. Io sono qui da otto giorni e mi sento trattato da asino. Chiedo di smetterla con queste voci. La squadra è questa, si sbaglia, riconosciamo gli errori, ma ne parliamo prima educatamente. Questi ragazzi hanno onorato la maglia oggi, sono usciti tutti sudati e dando il massimo. Guardo positivo, non negativo. Per il materiale che ho, mi rimbocco le maniche e cerco di fare il massimo, così come tutti i giocatori in rosa. Se ci si vuole salvare però bisogna darsi una mano. Dateci una mano lasciandoci lavorare serenamente. Io sono qua per il bene della Pro Patria».
 

Soddisfatto l’allenatore del Venezia Michele Serena, che fa i complimenti alla sua formazione: «Questa era una gara di avere pazienza. Loro si sono chiusi bene dietro, volevamo attaccarli più sulla profondità e metterli così in difficoltà, e nella ripresa ci siamo riusciti. Voglio dire che questa è la vittoria dei ragazzi, della squadra. Senza nulla togliere alla Pro Patria, oggi c’era il rischio di sottovalutare l’impiego e siamo stati bravi a non compiere questo errore. È doveroso dirlo perché hanno interpretato la sfida della maniera migliore. Non voglio parlare della situazione societaria, lascio la parola ai dirigenti, io penso a lavorare sul campo».