“VeloOk? Barilotti arancioni dove non ci stanno gli autovelox”

La Lega Nord risponde all'assessore Giuseppe Scrivo che aveva sottolineato la scelta di non installare atovelox nei "barilotti arancioni"

A volte la miglior difesa è l’attacco, si sa. Meglio buttarla sul sessismo e in caciara per evitare di parlare del costoso sbaglio fatto dall’amministrazione Cavallotti quando ha comprato dapprima inutili barilotti arancioni e subito dopo autovelox troppo grandi per poterli piazzare dentro.
Autovelox, immaginiamo, che sarebbero serviti a fare cassa (altro che funzione dissuasiva).
Dai giornali e dal capogruppo PD di Tradate apprendiamo che la responsabilità sarebbe da attribuire all’assessore alla partita, Scrivo, il quale si difende, scaricando l’onerosa scelta del funesto barilotto arancione ad alcuni cittadini, colpevoli secondo lui di non tollerare i dossi o presunte “maggiori vibrazioni”.
 
Quindi, se abbiamo ben capito la strategia dell’Amministrazione, il piano è quello di addossare la responsabilità di tutta questa “operazione dissuasori” a guidatori inaffidabili, cittadini che si lamentano e una sfortunata mancanza di una ricetta alternativa.
E il codice della strada? Tempo e soldi spesi dagli automobilisti per far la patente, imparare a memoria cartelli di divieto e pericolo, segnaletica orizzontale e verticale?
Molte riviste di settore hanno già scritto e dimostrato lungamente l’inutilità e la pericolosità dei dissuasori arancioni, irregolari secondo lo stesso Ministro dei Trasporti.
Anche questa volta oltre il danno la beffa di chi non solo non chiede scusa, ma continua a prendere per il naso i propri concittadini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Dicembre 2014
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