“Uva disse che lo avevano picchiato”

Parla la testimone assunta Russo. la donna ha confermato di averlo visto in pronto soccorso e di aver ascoltato questa parole dai carabinieri: "se non la smetti ti diamo una menata di botte"

giuseppe uva le iene filmato

C’è una voce discordante ma netta, nelle versioni finora fornite alla corte d’assise su quanto accadde la notte in cui morì Giuseppe Uva. Nessuno finora aveva visto pestaggi o minacce, sia in caserma che in ospedale. Tranne Assunta Russo, la donna che ha testimoniato oggi e che, a differenza di Alberto Biggiogero, ha parlato senza contraddirsi e confermato la sua versione dei fatti. C’è però un problema: o andata come dice Assunta Russo, assistente sanitaria specializzata, oppure è andata come ha raccontato Andrea Zanella, infermiere del triage del pronto soccorso ascoltato nelle scorse udienze. Già, perchè i loro racconti, nonostante fossero entrambi lì’, sono diversi, quasi incompatibili.

La Russo (già comparsa a “Chi l’ha visto?”) avrebbe anche visto il paziente mentre usciva da un bagno sorretto da agenti, dopo che questi lo avevano minacciato dicendogli “se non la smetti ti diamo una menata di botte”. La teste ha riferito che la mattina del 14 giugno 2008, era in servizio notturno in pronto soccorso e che passando per l’area del triage vide Giuseppe Uva, che non conosceva, in piedi e circondato da 14 persone in divisa e da un uomo in camice bianco.

Il racconto
“Erano quattordici o comunque erano tantissimi. Non c’erano le persone dell’ambulanza ma solo loro. Non ricordo chi fosse la persona in camice bianco, ma ricordo che diceva agli agenti ‘siete dei bastardi, mi avete picchiato’. Loro gli hanno risposto così: ‘Ma guarda che ti sei picchiato da solo, hai sbattuto la testa contro il muro’. Allora notai che aveva un segno rosso sul naso. Quella notte – ha continuato – facevo avanti e indietro, perchè dovevo sistemare le barelle, ma quando tornai, vidi che era sdraiato e aveva la flebo. Ricordo anche che la flebo, a un certo punto, era terminata”. La Russo non ha visto coi suoi occhi violenze contro Uva e anche la scena in cui viene portato al bagno e poi torna, è stata parzialmente ridimensionata: la testimone non ha infatti notato Uva tornare indietro esanime e segnato dalle botte. Tuttavia è stata precisa nell’affermare di aver sentito Giuseppe che lamentava un pestaggio, collocabile forse in caserma. Assunta Russo conferma dunque la sua tesi, ma ecco i punti critici.

La flebo
Secondo le carte non c’è mai stata. Non risulta che prima delle ore 6 e 05 (quando la Russo andò via dall’ospedale) qualcuno gli abbia praticato la cosiddetta soluzione fisiologica. Lo ha smentito ad esempio l’infermiere Zanella e non c’è scritto nei referti.

Il bagno
La scena dell’accompagnamento in bagno da parte di tre poliziotti viene descritta in maniera diversa dalla guardia giurata Pietro Altieri che afferma di essere stato egli stesso a portarcelo, mentre anche la sanitaria del 118 Manuela Montalbano ha raccontato particolari diversi.

Le urla
Nessuno di questi testimoni, medici compresi, e anche i barellieri o i due dottori della guardia medica che intervennero per il tso in caserma, ha mai sentito Uva dire che lo avessero picchiato. Assunto Russo è l’unica. Nulla esclude che sia stata l’unica ad avere avuto il coraggio di farlo, ma per adesso nulla esclude anche ipotesi diverse.

Gli orari
La Russo afferma che Uva arrivò in pronto soccorso alle 5 e 20 di mattina, mentre in tutti i documenti, compreso quelli del 118, è registrato come orario di arrivo quello indicato da Zanella (le 5 e 48, o le 5 e 45). La testimone ha riferito di aver visto una ricostruzione degli orari fatta dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”. In una telefonata con Lucia Uva, ascoltata in aula, la Russo si confida e paventa addirittura il fatto che l’infermiere abbia chiuso la porta per parlare con Giuseppe da solo ed escluderla da quella conversazione. In aula ha però ha detto altro e cioè che Zanella fu molto professionale.
Inoltre ha confermato di aver incontrato, nei mesi scorsi, sia Lucia Uva che i giornalisti di “Chi l’ha visto?”.

Versioni
Il risultato di questa testimonianza è molto critico; qualcuno tra Andrea Zanella, Assunta Russo o Manuela Montalbano si è sbagliato o non ha detto la verità.

Il racconto dell’infermiere Zanella

Il racconto della barelliera Montalbano

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Pubblicato il 06 Marzo 2015
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