Opere Expo aperte senza collaudo, un rischio per tutti

Cosimo Petraroli, del Movimento 5 Stelle Varese, cofirmatario di un'interrogazione al Governo su autocertificazione e controlli a campione

Il cantiere di Expo Milano 2015

Come noto il cantiere expo Milano é caratterizzato da gravissimi ritardi nella conduzione e conclusione dei lavori, per questo si avanza l’ipotesi che diverse strutture saranno inaugurate a evento ormai iniziato.

Questa situazione sarebbe confermata dal bando da un milione e 100 mila euro indetto il mese scorso per «allestimento di quinte di camouflage», per mascherare le opere non terminate alla data del 1o maggio 2015.

Nello stesso sito istituzionale dell’Expo, nella sezione «cruscotto lavori», dove viene riportato l’elenco delle opere in programma con la previsione della fine lavori di ciascuna, sarebbero presenti opere la cui conclusione, non solo è successiva all’inaugurazione dell’evento, ma si realizzerebbe ad evento abbondantemente iniziato.

In questo contesto, vorrei sottolineare le inquietanti dichiarazioni del direttore del dipartimento prevenzione dell’asl di Milano, Susanna Cantoni, secondo la quale, mancando il tempo sufficiente per collaudare le opere si procederà con il sistema dell’autocertificazione da parte di diversi progettisti cui faranno seguito delle verifiche a campione.

Questa evenienza, se dovesse verificarsi, determinerebbe, da parte del sottoscritto e del movimento 5 stelle Varese una situazione di inaccettabile gravità per la violazione delle diverse disposizioni in materia di collaudo delle opere, condizioni poste a salvaguardia delle condizioni di piena sicurezza delle persone e dell’ambiente.

Le dichiarazioni del direttore del dipartimento prevenzione dell’asl di Milano, se dovessero corrispondere al vero, denuncerebbero una scarsa conoscenza della complessità delle procedure previste per il collaudo delle opere che richiede una molteplicità di adempimenti da seguire con scrupolo sia in corso d’opera sia a conclusione dei lavori.

Il sistema delle autocertificazioni annunciato dal direttore del dipartimento prevenzione dell’asl di Milano determinerebbe una situazione inaccettabile nella quale il settore pubblico rinuncerebbe alla necessaria funzione di terzietà, di garanzia e trasparenza del collaudatore e, nel contempo, farebbe ricadere sui progettisti responsabilità che esulano dai loro ambiti di intervento e che, in molti casi, richiedono abilità, competenze e conoscenze professionali specifiche.

Analogamente, grave è l’affermazione in merito ai controlli a campione eseguiti successivamente all’autocertificazione che farebbe sorgere l’inquietante dubbio che alcuni lavori non verrebbero mai controllati, né attraverso un collaudo preventivo né attraverso un controllo, appunto, a campione.

Si verrebbe a determinare una situazione di inaccettabile e generale incertezza procedurale, non solo per il mancato collaudo delle strutture, ma anche per la mancata verifica e per il mancato collaudo del complesso sistema impiantistico a supporto dell’attività espositiva, infatti in tale area opereranno oltre 200 ristoranti, che richiederanno un articolato sistema di gestione di acqua, scarichi, elettricità, fuochi, condizionatori, refrigerazione, conservazione e smaltimento degli alimenti, il cui funzionamento deve essere perfettamente testato.

Per questo è stata depositata un’interrogazione di cui risulto cofirmatario per chiedere al governo se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e se non ritenga opportuno, nei lavori per la realizzazione delle opere dell’Expo Milano 2015, non derogare alle normative in materia di lavori pubblici, con particolare riguardo alle operazioni di collaudo, al fine di garantire la sicurezza dei fruitori, operatori, espositori e visitatori delle strutture.

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Pubblicato il 24 Aprile 2015
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