Il filo della solidarietà
Domenica 3 maggio un centinaio di persone si è ritrovato per un appuntamento nella comunità Anffas che è ormai una tradizione. Questa volta hanno festeggiato anche i 50 anni di sacerdozio di Padre Gianni Nobili.
Ci sono miracoli che avvengono ogni giorno. Basta saperli vedere e accogliere. In Friuli, ai tempi del terremoto del 1976, ne succedevano spesso. Il più grande riguardava gruppi di giovani che si ritrovavano sotto la stessa tenda, nello stesso spazio di lavoro, al di là delle proprie provenienze, idee e fedi religiose.
“Era la parola di Dio a tenere uniti e a permettere questi autentici miracoli, al di là delle singole provenienze”. Domenica mattina Padre Gianni Nobili ha celebrato la Messa sotto la tenda nel giardino della comunità dell’Anffas di Maddalena.
Come ogni anno, ormai da quasi due decenni, nella prima domenica di maggio, un centinaio di amici si ritrovano insieme. All’inizio questo appuntamento era segnato da un motivo di festa, poi di ricordo di persone care scomparse, ora sempre più spesso, dal semplice e bel desiderio di condividere una giornata all’insegna dell’incontro e della solidarietà.
Quest’anno era un’occasione anche un po’ speciale perché Padre Gianni, di rientro momentaneo dalla missione in Congo dove vive, festeggia i 50 anni di sacerdozio. Con lui a celebrare la Messa c’era don Peppino Maffi, per anni prevosto di Varese.
Prima di loro erano stati protagonisti di due momenti di confronto Marco Cantarelli, Marta Prodan e l’ex sindaco di Trasaghis che aveva ospitato nella frazione di Braulins un nutrito gruppo di giovani del Varesotto dopo il terremoto del ’76.
Marco è Presidente e Legale Rappresentante dell’Associazione Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (ANS-XXI ONLUS). Giornalista e studioso di problemi internazionali ha tenuto una relazione sugli attuali assetti di potere e le problematiche legate agli squilibri economici derivati dalla politica liberista nelle aree più povere del mondo, ma non solo.
L’incontro di Maddalena ha un carattere informale, ma anno dopo anno, riunisce nuove persone, a volte anche ignare delle ragioni iniziali di questa festa. La comunità dell’Anffas apre i propri spazi permettendo così di vivere una giornata di fratellanza e condivisione anche alle persone residenti. Un’atmosfera fatta di attenzione, cura, dialogo e confronto all’insegna dello scambio senza alcuna richiesta, se non quella del desiderio di partecipazione.
Durante la giornata si è così vissuto momenti di attenzione a temi complessi e che richiedono conoscenza e consapevolezza. Marco Cantarelli ha incantato gran parte del pubblico con un linguaggio semplice, ma senza mai banalizzare temi complessi come gli attuali assetti geopolitici. Padre Gianni è tornato sulla storia di questo gruppo di giovani che, ormai quasi quarant’anni fa, scelse di donare tanto del proprio tempo e della propria disponibilità di lavoro, per aiutare le comunità friulane colpite dal terremoto.
Quel che colpisce però è questo clima di relazione profonda che anima le persone che partecipano. Un energia che, meglio di tante parole o incontri, fa capire il senso della comunità.
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