Scola ordina 17 sacerdoti: “Andate incontro al vivere quotidiano”
Sabato 13 giugno in Duomo, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha ordinato 16 nuovi sacerdoti diocesani e un sacerdote del Pime. Di questi 7 sono varesini

Nel Duomo affollatissimo erano presenti centinaia di sacerdoti, i familiari dei nuovi presbiteri, gli amici, le parrocchie di origine e quelle in cui hanno fino ad ora collaborato da seminaristi. Di questi ben 7 sono varesini.
Nella sua omelia il cardinale Scola ha spiegato ai giovani che da lì a poco sarebbero stati ordinati preti che “il pastore è colui che sempre raduna, che ha a cuore il cammino di ciascuno – coincida o meno con quello che lui ha in mente – perché ognuno possa essere personalmente fedele al disegno di Dio sulla sua vita. Per questo il pastore richiama tutti all’unità della fede e della comunione sacramentale. Poiché egli stesso si espone in prima persona nella sequela di quanto la Chiesa insegna, lo può proporre a tutti. Bando quindi, carissimi, al pregiudizio che indurisce il cuore, alla mormorazione che sempre divide, alla presunzione di conoscere la profondità dell’altro. Sono queste male erbe il cui fiore velenoso è il clericalismo che crea barriere di separazione e spegne l’ardore dell’annuncio”.
Inoltre, secondo Scola il pastore “va in cerca delle pecore là dove esse si trovano. L’insistenza del Papa sulla Chiesa in uscita non può lasciarci tranquilli. Data la mole del lavoro che ci è chiesto potremmo ritenerci dispensati dall’uscire incontro agli uomini e alle donne nel loro vivere quotidiano. Il pastore, invece, va in cerca. Come? Non certo attraverso impossibili pretese di raggiungere tutti ad uno ad uno. Solo in comunione, preti, religiosi e laici, potranno costruire una solida rete di rapporti aperta alla libertà di tutti. A questo scopo deve crescere nella nostra Chiesa ambrosiana una diversa disposizione pratica, priva di pregiudiziali chiusure, nel rapporto tra comunità pastorali, parrocchie, decanati e zone e tutte le aggregazioni di fedeli (associazioni e movimenti) a carattere universale, nazionale e locale”.
E a questo proposito l’Arcivescovo di Milano ha assegnato ai nuovi preti un compito: “Toccherà soprattutto a voi giovani generazioni di preti farsi carico dell’affascinante compito di far brillare nella nostra Chiesa la pluriformità nell’unità. Accompagnare la comunità cristiana perché ogni fedele viva missionariamente il proprio ambiente è uno dei compiti che mi stanno più a cuore e che vi affido. Vivete la comunità spalancati a 360°. Siete ordinati ministri della Chiesa per sostenere la vita dei cristiani come discepoli missionari. Il confine della tua parrocchia non può essere fatto di muri, ma di ogni rapporto vissuto dal più lontano dei tuoi battezzati”.
Nei giorni scorsi i nuovi preti hanno voluto presentarsi su twitter, esprimendo sensazioni e riflessioni in vista di questo passo decisivo per la loro vita.
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