Trenord, dopo l’aggressione lo sciopero dei dipendenti
Il sindacato Orsa ha indetto uno sciopero di 8 ore per martedì 16 giugno dalle 9 alle 17 per protestare a seguito dell'aggressione di settimana scorsa

Sarà una giornata molto difficile per spostarsi quella di martedì 16 giugno. Il sindacato Orsa ha infatti proclamato uno sciopero di 8 ore dalle ore 9 alle ore 17 per tutto il personale di Trenord.
Un’agitazione che fa seguito all’aggressione a colpi di machete dello scorso 11 giugno e che fa seguito anche alla protesta dei controllori che dopo le 19 hanno deciso di smettere di controllare i biglietti a bordo.
Ecco il comunicato integrale del sindacato nel quale si spiegano le ragioni della mobilitazione
A seguito dell’efferata aggressione, cui sono state vittime due capitreno in Lombardia giovedì scorso ‐ purtroppo ultima di una lunga serie di reati che sta interessando l’Italia che viaggia in treno OR.S.A. ha deciso di fermarsi.
Otto ore di sciopero ‐ durante le quali saranno garantiti i servizi indispensabili‐ affinché il Governo, i Ministeri, le Istituzioni e le Aziende mettano in campo delle rapide e concrete soluzioni per vedere finalmente la fine di questi episodi. Come dichiarato da Ferrovie dello Stato nei primi 5 mesi del 2015, nella sola Trenitalia, si sono verificate 140 aggressioni certificate ai danni di personale ferroviario. Quasi un’aggressione al giorno.
Riteniamo altresì che le sole aziende di trasporto non siano in grado di risolvere questa pericolosa deriva per motivi strutturali, economici ed organizzativi; quindi è necessario il coinvolgimento delle Istituzioni Nazionali e Regionali. Ci rincresce ricorrere ad un’estrema iniziativa che purtroppo ricade inevitabilmente sui viaggiatori e nel contempo determina sacrifici economici ai lavoratori che vi aderiscono,ma le nostre denuncie, che palesavano questi rischi, hanno prodotto da parte delle aziende e delle Istituzioni soluzioni insufficienti. Oggi i problemi sono per i lavoratori, domani saranno per i viaggiatori. Questa deriva deve essere fermata.
Non vogliamo che quanto successo, dopo essere stato di dominio pubblico ed aver avuto un’alta attenzione per un breve periodo, cada rapidamente nel dimenticatoio insieme alla presa di coscienza che i fatti di Villapizzone sono solo la punta di un iceberg. Vogliamo che tutta Italia si renda conto che non si può più far finta di nulla, OR.S.A. certamente non lo farà e – in assenza di atti concreti ‐ tornerà a manifestare per la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori.
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