Il centauro

Viaggio nella natura del Varesotto con il nostro lettore Teresio Colombo

Il centuaro

Ancora una volta decido di andare alle Pizzelle per trovare il giglio martagone e l’orchidea macchiata, entrambi normalmente presenti dai primi giorni di giugno e non ancora trovati, decido per la salita più diretta  ossia quella che parte dalla via dei parcheggi anche se abbastanza disastrata dalle intemperie.

Arrivato sotto all’acquedotto mi fermo a fotografar il Trifoglio erbaceo (1) (Dorycnium herbaceum) una leguminosa ancora abbastanza presente nel parco anche se pubblicazioni recenti lo danno non più presente nella nostra zona, nelle vicinanze la Vedovina strisciante (2) (Lomelosia graminifolia) una Dipsacacea abbastanza numerosa nel Parco, ma considerata in via d’estinzione comunque molto bella anche quando ha perso i petali ma non trascuro la Brunella comune (3) (Prunella vulgaris) una Lamiacea comune in tutto il territorio. Essendo diverso l’obiettivo della mia escursione decido di procedere in modo sollecito fino a che mi ritrovo con dodici esemplari di Manina profumata (4,5)(Gymnadenia odoratissima) una delle orchidee abbastanza comuni nel parco,  scatto una foto che comprenda le 4 vicine fra loro e per la foto più vicina scelgo un esemplare diverso devo dire che sono più di 10 anni che le Manine le ritrovo in questo punto delle Pizzelle. In breve tempo arrivo al bivio per Fontana rossa  non vedo traccia dell’orchidea macchiata in compenso ricordo di aver visto una pianta di Giglio martagone(6) (Lilium martgon) una bellissima liliacea che a questi climi ha pochi fiori, non più di 2 o3 anziché gli 8 10 di quelli che fioriscono oltre i2000 m, finalmente lo ritrovo fiorita in una selva di vegetazione che mi rende estremamente difficile fotografare in effetti sono pressoché impubblicabili ne devo comunque sceglierne una. Ritorno all’incrocio faccio l’ultima tratta per la cima e scendo nel promontorio verso il M. Legnone e ritrovo 4 gigli rossi di cui alcuni appassiti ma ritornando vedo alcune Manina rosea (7) (Gymndenia conopsea), come mi muovo un cespuglio di Ranno spinello (8) (Rhamnus saxatilis)una ramnacea che anche in precedenza avevo fotografato con i suoi fiori insignificanti e vicino un Pero corvino (9) (Amelanchier ovalis) con i suoi frutti ormai maturi, anche un Raponzolo alpino (10) (Phyteuma hemisfericum) una campanulacea che ci attrae l’attenzione, forse per il motivo che sovente ne ho ricavate delle foto del tutto inutilizzabili.

Accelero il mio ritorno alla cima delle Pizzelle dove  trovo una Barba di becco pratense (11) (Tragopogon pratensis) una composita con i semi pronti ad essere dispersi dalla prima folata di vento e, subito dopo un bel cespuglio di Ononide spinosa (13,14) (Ononis spinosa) una leguminosa bella da guardare e malvista da chi aveva le mucche al pascolo.

Sabato 27 , giorno in cui ho compiuto gli anni per la 74ma volta, ho deciso di tornare in villa Cagnola per far vedere a mia moglie quello che ho pubblicato nell’articolo precedente ed è Lei che mi segnala la presenza del Ciclamino delle Alpi (!5) (Cyclamen purpurescens) primulacea che è da più di un mese che ne trovo esemplari fioriti ma in modo sporadico. Così fra chiacchere e discussioni arriviamo alla parte piana spora la statua del Perseo e vedo un ceppo di Borracina rupestre (16) (Sedum rupestre)dopo aver fotografato questa crassulacea decidiamo di continuare la salita lungo la strada normale, la decisione ci ha ripagati molto bene infatti quasi subito incontriamo alcuni esemplari di Centauro maggiore (17) (Centaurium erythraea) genzianacea che per i nostri nonni è stato il febbrifugo comune, vicino vedo il Trifoglio erbaceo (18) di cui ne abbiamo parlato all’inizio ma che si presenta più facilmente fotografabile, nelle vicinanze una Campanula di Bertola (19) (Campanula bertolae) campanulacea che è del tutto simile a quella dalle foglie rotonde per cui la certezza la i consegue guardando alla base del fusto fiorale, ma sono attratto da un Centauro giallo (20) (Blackstonia perfoliata) genzianacea la cui presenza è segnalata nel testo “La flora della Provincia di Varese” di P. Macchi, deve dire che percorrendo il tratto dalla deviazione per la statua alla deviazione successiva si incontrano numerosi esemplari dei 2 centaurei: il centaureo rosso è presente anche nei tornanti più sotto, quello giallo solo sopra ma in non meno di cinque esemplari.

Nel frattempo un tappeto di Camedrio montano (21)(Teucrium montanum) una lamiacea che vuole rocce calcaree ed una esposizione in grado di consentire un buon grado di calore durante il suo ciclo di vita. Anche un cespuglio di Erba amara dei boschi (22) (Tanacetum corymbosum) quasi facilmente fotografabile la macchina segnala chr la batteria è insufficiente per scattare altre foto, fortunatamente avevo scelto diportarmi la macchina di riserva coì che quando vedo  un Cerfoglio irsuto (23) (Chaerphyllum hirsutum) una ombrellifera comune nel parco.

Teresio Colombo

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Pubblicato il 13 Luglio 2015
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Il centauro 3 di 15

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