Rioccupano la casa dopo lo sfratto e picchiano gli agenti
Una coppia ha dato in escandescenze durante l'interevento della Polizia per uno sgombero. Lui è stato arrestato e processato per direttissima per resistenza, lei denunciata per aver colpito un poliziotto
Un cittadino di origini egiziane è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale nella giornata di giovedì dopo aver reagito con violenza all’intervento degli agenti della questura di Varese chiamati per uno sgombero. Lo stesso è stato anche indagato, insieme alla moglie ucraina, per i reati di lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione di domicilio con violenza sulle cose.
Nonostante i due fossero stati sfrattati esecutivamente a fine maggio, infatti, sono rientrati abusivamente nell’appartamento. La proprietaria dell’immobile ha contattato la Polizia di stato e all’arrivo presso l’appartamento, gli agenti hanno accertato che la porta d’ingresso era aperta e che la stessa presentava segni di forzatura sulla serratura e sul montante.
L’uomo dapprima ha rivendicato il suo diritto a restare nell’abitazione, poi ha iniziato a inveire con vigore nei confronti degli agenti sferrando pugni e calci. Durante la colluttazione è intervenuta anche la moglie, con in braccio la figlia, la quale ha colpito alla base del collo uno dei due operatori con un grosso barattolo di nutella e ha continuato ad aggredirlo con pugni e schiaffi.
Tutta la scena è stata anche caratterizzata da frasi oltraggiose pronunciate dai due, da inviti dell’uomo alla moglie di gettare la bimba giù dal poggiolo pur di evitare di essere cacciati di casa, nonché, da vari atti autolesionisti e frasi minacciose e dal tentativo dell’uomo di prendere un coltello.
L’uomo è stato contenuto non senza fatica, gli agenti si sono recati presso il locale Pronto Soccorso dove l’egiziano è stato dimesso con una diagnosi di contusioni multiple, la moglie con addominalgia, ambedue senza giorni di prognosi. All’agente ferito è stata accertato un trauma cranico minore e una contusione distorsiva del rachide cervicale giudicato guaribile in dieci giorni.
L’arrestato è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura in attesa dl giudizio per direttissima, mentre la donna con la figlia minore sono state accompagnate presso una struttura di accoglienza e sono stati informati i Servizi Sociali.
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